Ho letto l’intervento del consigliere regionale ALPE, Albert Chatrian, e mi è piaciuto, pertanto ne faccio un estratto che riguarda soprattutto il tema delle partecipate e lo pubblico per vostra conoscenza.
Malgrado un uso spregiudicato e centralizzato di tutti gli strumenti possibili del potere e dei rapporti di vicinanza con i poteri forti nazionali che il Pdl rappresenta, i risultati acquisiti sono molto al disotto delle aspettative, e in più il disfacimento della maggioranza è sotto gli occhi di tutti. Eppure ALPE non si è stancata di sottolineare le storture di questo sistema regionecentrico (o sarebbe meglio dire Augustocentrico), chiedendo un cambio di registro… per portare un po’ di trasparenza che non è solo valore etico, ma vero e proprio ossigeno per evitare l’asfissia del sistema amministrativo ed economico. Mi rivolgo a Lei, Presidente, perché è sua principale responsabilità avere gestito in questi anni in modo discrezionale, esercitando senza confronto e con opacità le sue funzioni di Presidente del Governo, le società partecipate, privando il Consiglio regionale delle informazioni necessarie a giudicare il Suo operato e quello dei vertici delle Società stesse… Se si esclude CVA, che produce utili, gli altri bilanci parlano da soli e già si stanno veicolando le scarse risorse a disposizione per riparare alcune presunte locomotive diventate vagoni senza forza propulsiva economica propria: la vicenda del sostegno al piano di rilancio del Casinò con denaro di CVA è esemplare… Sappiamo che tutte le altre partecipate hanno bilanci di segno negativo, ma non siamo in grado di approfondire nulla, in questa sede, sui risultati delle linee di sviluppo, delle strategie, della gestione… mi rammarico davvero che in questa legislatura non si sia fatto nessuno sforzo per rendere più trasparenti i conti della nebulosa composta da società controllate, agenzie regionali, società di scopo, società In House, fondazioni, ecc. e per riunirli in una sorta di bilancio consolidato regionale. Le partecipate dovranno essere messe in condizione, a partire dalla scelta di dirigenti capaci e autonomi, di produrre valore e ricchezza, non di assorbire solo risorse pubbliche. Dovremo tornare a separare il ruolo politico da quello amministrativo, un obiettivo che la Giunta uscente ha volutamente ignorato per continuare a gestire l’interesse di pochi piuttosto che il bene comune generale… L’uomo solo al comando non è coerente con la nostra storia di popolo democratico, si è dimostrato inefficace e dunque deve scomparire dalla scena politica nella prossima legislatura, per il bene dell’istituzione, della democrazia e della buona politica!