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Partenza col piede sbagliato nella Repubblica democratica del Congo per le consultazioni politiche

Creato il 02 giugno 2015 da Marianna06

Kabila

Un avvio faticoso: è quello delle consultazioni con le forze politiche e sociali volute dal presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila. L’inizio degli incontri era programmato per sabato scorso, quando il capo dello Stato avrebbe dovuto ricevere capi tradizionali e leader religiosi: appuntamenti che, però, hanno sono stati rinviati per l’assenza degli interlocutori.

Solo alcuni ambasciatori sono stati ricevuti sabato, mentre anche i principali partiti d’opposizione hanno annunciato che boicotteranno l’iniziativa. Questa, secondo il capogruppo alla Camera del partito del presidente (Partito del popolo per la ricostruzione e il progresso, Pprd), ha lo scopo di garantire “un processo elettorale pacifico” e di individuare “le cause dirette e indirette di tutto ciò che succede a Beni, in Nord Kivu”.

Secondo l’Unione per la democrazia e il progresso sociale (Udps), partito dell’ex candidato presidente Etienne Tshisekedi, tuttavia, Kabila non può essere contemporaneamente “giudice e parte” delle consultazioni. Interlocutoria la posizione delle Nazioni Unite, il cui rappresentante nel paese, Martin Kobler, ha offerto i servizi dell’organizzazione “se il presidente della Repubblica e le parti in dialogo li richiederanno”.

Il dibattito sulle elezioni (e in particolare su un rinvio, poi scongiurato, delle presidenziali 2016) era sfociato a gennaio in proteste di piazza, in particolare a Kinshasa, che avevano provocato un numero ancora imprecisato di vittime. A Beni, invece, tra le 300 e le 400 persone sono morte negli ultimi mesi in una serie di attacchi all’arma bianca, sulle cui responsabilità non c’è chiarezza.

                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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