In questi giorni la mia testa è in pappa, è un colabrodo. I pensieri mi attraversano, senza trovare sosta. Creano vertigini e spirali. Alzano polvere, fanno un rumore assordante e poi mi lasciano sola. Mi sfugge il senso di quel che vengono a dirmi, a portarmi. Irrequietezza è il mio secondo nome. Non so cosa farci. Non so come fermare tutto questo miscuglio di emozioni che mi bagnano, mi fradiciano, lasciandomi poi asciutta. Arida. Svuotata.Le parole - quante ne ho dette e quante ancora ce ne saranno - ora mi sfuggono come un nemico. Quando mi sembra di averne afferrata una lei scappa, sguiscia via dalla mia bocca, più veloce del lampo. Il lampo. Arrivasse almeno lui a sconquassare questa finta quiete, a squarciare questo muro di vetro che sento innalzato fra me e le cose del mondo. La vita e la felicità mi osservano dall'altra parte. Immobili mi attendono.E io mi percepisco distante, assente, naufraga di me stessa, in balia di qualche demone o mostro, che si diverte a vedermi disorientata e persa. Senza il privilegio di un motivo, senza il lusso di un perché.Son qui e mi osservo, ma non mi sento.Io non riesco ad uscire da me, non mi basto.
Nina in slow motion non mi piace e attendo il fulmine, la pioggia, la novità. Anelo il cambiamento, mentre tutto intorno a me è fermo, identico a come l'ho lasciato, prima di partire.Prima, si prima c'era la prospettiva delle partenze, del mare nuovo, dei baci rubati al sole, della libertà riscoperta e ritrovata.Dopo, dopo c'è solo il ritorno alla realtà, così dura e cinica, prodiga di lusinghe e promesse, avara di concessioni.Scrollarmi di dosso questo senso di inadeguatezza che già conosco, ora vorrei. E smettere di piangere, anche.Vorrei di più, che in fondo è poco, il giusto, il necessario.
E i dovrei si sciolgono nei non mi va.E i vorrei si scontrano con la verità.Settembre, un mese ingrato. Chiede il conto, rivuole indietro quel che l'estate mi ha regalato.
Ci sono già stata qui, dovrei sapere dov'è l'uscita d'emergenza, la via di fuga. Cerco la crepa, la fessura, perché nel buio è da lì che entra la luce.
La cerco, mentre attendo che Lei torni a casa.