Pasolini legge Pound

Creato il 16 luglio 2011 da Ladridibellezza
Ci sono dei momenti in cui un nome buttato lì senza intenzione, quasi didascalico stuzzica quella fame di sapere che fa parte del tuo dna, quella fame compulsiva che si acquieta solo quando vai fino in fondo alla ricerca.Stasera il nome pronunciato è quello di un poeta di cui raramente si sente parlare, Ezra Pound,  poeta statunitense che visse per lo più in Europa e fu uno dei protagonisti del modernismo e della poesia di inizio XX secolo. Egli costituì la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell' imagismo e del vorticismo.Artista poliedrico di mille interessi , spaziò dalla poesia alla musica e dalla politica all'economia, nel ventennio fascista egli realizzò a Roma per la Radio Italiana numerose trasmissioni in Inglese in cui difendeva il fascismo e accusava gli angloamericani e la finanza internazionale di aver provocato la guerra contro i paesi che si erano ribellati al giogo dell'usura.Trasmesse in Gran Bretagna e Stati Uniti, queste trasmissioni gli valsero un'incriminazione per tradimento da parte del governo americano. Nel 1945 fu arrestato da partigiani italiani e consegnato ai militari statunitensi, che lo trattennero per alcune settimane a Genova e poi lo trasferirono in un campo di prigionia dell'esercito americano a Metato, presso Pisa. Dopo alcune settimane di reclusione in una cella di sicurezza (la "gabbia da gorilla", disse lui), subì un tracollo fisico e mentale, in seguito fu trasferito in aereo a Washington per il processo, una perizia psichiatrica  lo dichiarò infermo di mente, il processo fu rinviato e Pound fu internato nell'ospedale criminale federale di St. Elizabeths di Washington.
Nel 1959 fu candidato al premio Nobel ma per i suoi trascorsi politici gli fu negato questo riconoscimento.
Un piccolo riferimento al suo pensiero economico merita di essere annotato con i seguenti postulati:
  • Il denaro non è una merce, ma una convenzione sociale;
  • Il lavoro non è una merce, ma fondamento della ricchezza ed il modo più logico per distribuire ricchezza è distribuire lavoro;
  • Lo Stato dispone del credito, non è quindi necessario che si indebiti.
Concetti attuali, nevvero?
Nell’autunno del 26 ottobre 1967, Pound incontrò Pasolini e per nostra fortuna la Rai, che in quegli anni era prodiga di trasmissioni culturali di alto livello, produsse questo filmato di repertorio in cui Pasolini legge alcuni versi del “Testamento Spirituale” di Pound.
Durante l’intervista, egli fece anche una decina di disegni molto belli dello scrittore americano ormai vecchio, silenzioso e stanco.
Un incontro di grande liricità fra due colossi della Poesia Mondiale.

Ciò che sai amare rimane, il resto è scoria
ciò che sai amare non ti sarà strappato
ciò che sai amare è il tuo vero retaggio
il mondo, quale? Il mio, il loro
o di nessuno?
Prima venne la vista, poi diventò palpabile
Eliso, fosse pure in quell’antro d’inferno,
ciò che tu sai amare è il tuo vero retaggio
ciò che tu sai amare non ti sarà strappato.
La formica è centauro nel suo mondo di draghi.
Deponi la tua vanità, non è l’uomo
che ha fatto il coraggio, o l’ordine o la grazia,
deponi la tua vanità, dico, deponila!
La natura t’insegni quale posto ti spetta
per gradi d’invenzione o di vera maestria,
deponi la tua vanità,
Paquin, deponila!
Il casco verde tua eleganza offusca.
“Padroneggia te stesso, e gli altri ti sopporteranno”.
Deponi la tua vanità
sei cane bastonato sotto la grandine
tronfia gazza nel sole delirante,
mezzo nero mezzo bianco
tu non distingui fra ala e coda
giù la tua vanità
spregevole è il tuo odio
che si nutre di falso,
deponi la tua vanità,
sollecito a distruggere, avaro in carità,
deponi la tua vanità
dico, deponila!
Ma avere fatto piuttosto che non fare
questa non è vanità
aver bussato, discretamente,
perché un Blunt ti apra
avere colto dall’aria una tradizione viva
o da un occhio fiero ed esperto l’indomita fiamma
questa non è vanità.
L’errore sta tutto nel non fatto,
sta nella diffidenza che tentenna…
(Ezra Pound, da Canti Pisani)

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