Pasqua, considerazioni varie e…Jesus Christ Superstar!

Creato il 08 aprile 2012 da Stregonestregato @ppstronzi

Chi bazzica queste pagine avrà capito ormai che non sono per niente religioso, che sono ateo e quindi tutte queste faccende come la Pasqua e Natale non sono altro che per me un modo per celebrare il consumismo capitalistico ormai allo sfascio, insito nella nostra cultura. Qualcosa con cui si è cresciuti e con cui per forza di cosa bisogna fare i conti. Oggi è Pasqua e auguri a chi ancora ci crede. I miei complimenti: da una parte vi invidio per la perseveranza con la quale persistete ad avere fede in cose che potrebbero andare veramente bene in un programma come Voyager.

Detto questo, la figura di Gesù a me ha sempre interessato parecchio. Non ci credo, ma mi ha sempre colpito molto per i valori che predicava. E poi diciamocelo, tutta la storia di Gesù (e anche l’antico testamento) hanno una sceneggiatura fighissima! L’unico Gesù che veramente mi fa venire i brividi è, però, Ted Neeley. Chi è Ted Neeley? Lui.

E l’unico Giuda che mi lascia ogni volta senza fiato è Carl Anderson. Chi sono costoro?

Sono gli interpreti dell’immenso, incredibile Jesus Christ Superstar, Opera Rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, reso immortale in una spettacolare trasposizione cinematografica degli anni’70 che fece alzare le sottane dei clericali di tutto il mondo e che ormai ha fatto la muffa su Rete4 da una decina d’anni a questa parte, proprio durante il giorno pasquale.

Questo film, ancora incredibilmente innovativo, spacca di brutto sia per le musiche che per le interpretazioni. Ma soprattutto per l’originalità dell’adattamento, dei costumi e della visione dei personaggi. Basti pensare che Erode è una super checca isterica frustrata che mette in scena una performance che farebbe impallidire Elton John e Lady Gaga in quanto a frociume.

Il rapporto tra Gesù e Giuda è curato nei minimi particolari, ti afferra, ti sconvolge e ti porta con sé in un viaggio tra disperazione e dolore, dove la colpa di Dio nell’aver deciso il ruolo e le sorti di questi due uomini è evidente in ogni passaggio. E nella mia scena preferita, quella che vi porto oggi, Gesù sul Getsemani mostra tutto il suo lato umano, sviscerando le sue paure e incolpando Dio di quello che ha iniziato e che lui deve terminare. Le urla di Neeley/Gesù riescono a farmi drizzare quei quattro peli che possiedo, ogni santissima volta.

E poi, gli occhi di Ted Neeley sono tutto. Quindi, miei cari pozzi senza fondo che vi state abboffando di agnello, costolette, casatielli, pastiere o qualsiasi roba grassa proveniente dalla vostra regione, se facendo zapping finite su retequattro e intravedete gente strana che interpreta la storia di Gesù, posate la fetta di dolce e date una possibilità a questo film se non l’avete ancora visto, perché non ve ne pentirete.


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