Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e 1° maggio: sciopero nel commercio

Creato il 04 aprile 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

È ormai una consuetudine vedere negozi, supermercati e centri commerciali restare aperti nei giorni di festa, sia civile che religiosa. I lavoratori dipendenti sono sempre più stanchi di questi ritmi, perchè il lavoro senza riposo non è più lavoro, ma sfruttamento e frustrazione.

In Toscana, le organizzazioni sindacali del commercio (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil), hanno alzato più volte la voce su questa faccenda, e deciso che anche per il 2015 è confermato lo sciopero per l’intera giornata di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1° maggio.

Con il loro sciopero, ribadiscono la contrarietà alle aperture dei negozi nei giorni di festa, e chiedono il rispetto del significato e del valore sociale e religioso di queste festività. È giusto che ognuno abbia la possibilità di partecipare a questi valori.

I sindacati spiegano che le liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive si sono rivelate negative rispetto ai propositi fissati, non hanno realizzato quegli obiettivi che il Governo aveva “venduto”: non hanno portato nessun aumento dell’occupazione e nemmeno dei consumi, e, anzi, hanno peggiorato le condizioni di lavoro, aumentato la precarietà e l’assenza di ogni regola minima di concertazione sulla programmazione delle aperture e degli orari di lavoro.

Filcams, Fisascat e Uiltucs, con il loro sciopero, riconfermano la necessità di modificare la Legge sulle liberalizzazioni, esprimendo un giudizio negativo sull’operato del Governo, che ad oggi vede la discussione sulla proposta di Legge ferma al Senato.

Le organizzazioni sindacali affermano, inoltre, che a manifestare in questo sciopero sono nuovamente la necessità di rimettere la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali alle competenze Regionali e Comunali, attraverso il confronto fra le parti Sociali, per un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil regionali hanno quindi proclamato lo sciopero e l’astensione dal lavoro per l’intera giornata di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, e 1° maggio.


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