Pasquale Bruno
19/06/1962
Oggi facciamo gli auguri a Pasquale Bruno, 51 candeline per lui.
Il cattivo.
Nel famoso film di Sergio Leone, “il buono,il brutto, il cattivo”, lui avrebbe senza dubbio ricoperto il ruolo del cattivo,
perché lui, Pasquale Bruno, è stato il calciatore più cattivo degli ultimi anni.
Scordatevi la maglietta di Zico strappata dal grintoso Gentile, robe da femminucce in confronto, Bruno è stato per anni il terrore di tutti gli attaccanti, campioni e meno blasonati, che gli sono capitati “fra le gambe”.
La carriera.
Nativo del Salento, Bruno inizia la sua carriera proprio con il Lecce nel 1979, con la maglia giallorossa disputa quattro campionati di Serie B totalizzando oltre 100 presenze.
Nel 1983 passa al
Como dove raggiunge subito la promozione in Serie A, facendo il suo esordio il 16 Settembre 1984, contro la Juventus, prima partita nella massima serie, ed è subito espulsione, giusto per farvi capire di che pasta era fatto.
Dopo 4 anni a Como, nell’estate del 1987, approda alla Juventus. Nei suoi tre anni in bianconero Bruno da il meglio di sé sotto la guida di Dino Zoff, centrando proprio nella sua ultima stagione le vittorie di Coppa Italia e Coppa Uefa, proprio la Finale di questa competizione europea, contro la Fiorentina, fu la sua ultima partita con la Juventus e, ovviamente, non mancò di essere espulso.
Nell’Estate del 1990 Pasquale Bruno passa al Torino, dove ritrova come allenatore Emiliano Mondonico.
Dopo le prime contestazioni dei tifosi granata per via dei suoi trascorsi juventini, Bruno diventa ben presto un idolo della curva, grazie anche ai suoi interventi da gladiatore, spesso al limite del regolamento. Debutta con la maglia granata in campionato contro la Lazio e, come tradizione, è subito espulsione (gomitata a Ruben Sosa).
Forse il suo massimo splendore l’ha vissuto nella semifinale di ritorno della Coppa Uefa del 1992, quando contribuì a lanciare il
Torino in finale neutralizzando niente di meno che Butraguegno in una partita memorabile !
Tuttavia dopo quella splendida annata i rapporti con il Torino si incrinarono anche a causa di comportamenti fuori dalle regole imposte dalla società, stessi comportamenti che portarono ad annate altalenanti e polemiche nella sua breve parentesi alla Fiorentina (condite da numerose multe), dove arrivò nel 1993.
Nel 1995 tornò al Lecce, prima di terminare la sua carriera nel Regno Unito.
O’Animale.
Soprannominato e conosciuto dagli appassionati di calcio come “O’Animale” per via del suo gioco ruvido, gli eventi non hanno fatto nulla per smentire o “addolcire” questo soprannome, citiamo solo i casi più clamorosi :
. E’ il 17 Novembre 1991, si gioca il derby, Bruno indossa la maglia granata. Solo 5 minuti per rimediare la prima ammonizione, solo altri 11 per rimediare la seconda (gomitata a Casiraghi), è solo il 16° del primo tempo, il cartellino rosso fa andare su tutte le furie Bruno che cerca in ogni modo di aggredire l’arbitro Ceccarini, solo l’intervento di un gran numero di suoi compagni fra campo e panchina riuscirà ad evitare il peggio. 8 giornate la squalifica inflitta per questo “vulcanico” comportamento.
. E’ il 7 Febbraio 1993, Torino-Brescia, all’ultimo minuto del primo tempo Bruno interviene in modo a dir poco irruento sulla gamba sinistra di Raducioiu, l’attaccante rumeno costretto a uscire, rimedierà ben 9 punti di sutura !
. E’ il 26 Settembre 1993, Fiorentina-Brescia, sottopassaggio, Bruno colpisce Lerda con un pugno al termine di una lite.
Noti anche molti altri suoi screzi, famoso fra tutti quello con Roberto Baggio, con reciproci scambi di “offese calcistiche” (troppo rude Bruno secondo il Codino, un cascatore Baggio secondo Bruno).
Di certo Pasquale Bruno rimane uno dei calciatori più scorretti in campo e fuori della storia recente del nostro calcio, anche se proprio il suo agonismo gli ha permesso di giocare ai massimi livelli nel ruolo di Terzino e Stopper, facendo della sua grinta un punto di forza da mettere ben oltre l’aspetto tecnico.