Il tartufo è un elemento assai prezioso in tutti i sensi in cucina . Si sa che è molto costoso e non sempre si può permettersi di utilizzarlo ma il suo aroma è inimitabile e insostituibile e per chi ne è un estimatore non può fare a meno qualche sporadica volta durante l'anno di assaggiarlo . Io ho la fortuna di aver un fratello che lo coltiva in una riserva controllata e ogni tanto ne ho a disposizione qualche pallina da cucinare ….Anche se parlare di cucinare con il tartufo non è esatto ..direi di più , impreziosire , esaltare , arricchire i piatti cucinati . Tempo fa ho fatto una di quelle gite fuori porta in esplorazione della nostra bella Italia e sono andata a vedere Brisighella , un antico borgo medievale e termale della Valle del Lamone , nell'Appennino Tosco-Romagnolo, fra Firenze e Ravenna. Un posto incantevole dall'atmosfera di altri tempi e davvero tenuto come un fiore all'occhiello dalla regione Romagnola . E proprio in quella occasione ho avuto modo di assaggiare i favolosi passatelli che ora vi vado a raccontare . I passatelli si preparano con 120 gr di pan grattato , 120 gr di parmigiano reggiano , 3 uova , sale , pepe , noce moscata e mezza scorza di limone grattugiata . Si impastano gli ingredienti insieme fino ad ottenere un composto sodo ed elastico ; nel caso si può aggiustare il tutto con del brodo se risulta troppo duro o del pan grattato se risulta troppo morbido . Si lascia riposare qualche minuto poi si passa allo schiacciapatate oppure , se siete fortunati da possederlo , in uno di quegli appositi attrezzi di metallo specifici per i passatelli , sono bellissimi . Disponeteli sul tagliare o su un altra superficie un po infarinata (con il pan grattato) abbastanza distesi e distaccati per evitare che si uniscano tra di loro . Intanto che riposano si può procedere a preparare la fonduta di Castelmagno che altro non è che una fonduta fatta con 500 ml di panna liquida e circa 3 etti di Castelmagno grattugiato (regolatevi un po anche ad occhio secondo la densità e la consistenza che prende la fonduta) una noce di burro ed un cucchiaio raso di farina . Si aggiusta di sale e pepe nero macinato fresco . Si fa sciogliere tutto su una fiamma moderata mescolando continuamente con la frusta . I passatelli si lessano in acqua salata e quando vengono a galla sono pronti . Non lasciateli troppo nella pentola perché rischiamo di perdersi nell'acqua. Si possono scolare direttamente dentro la fonduta (con fuoco spento) e impiattare subito per dargli l'ultimo tocco finale , una generosa spolverata di lamelle di tartufo bianco a crudo . Vanno serviti e mangiati caldissimi per permettere all'aroma del tartufo di mischiarsi agli altri ingrediente esaltando il Castelmagno . Si sente subito la scorza di limone dei passatelli uscire fuori e donare una freschezza fantastica al piatto smorzando il grasso della fonduta . E' un piatto meraviglioso . Assolutamente da provare .
Il tartufo è un elemento assai prezioso in tutti i sensi in cucina . Si sa che è molto costoso e non sempre si può permettersi di utilizzarlo ma il suo aroma è inimitabile e insostituibile e per chi ne è un estimatore non può fare a meno qualche sporadica volta durante l'anno di assaggiarlo . Io ho la fortuna di aver un fratello che lo coltiva in una riserva controllata e ogni tanto ne ho a disposizione qualche pallina da cucinare ….Anche se parlare di cucinare con il tartufo non è esatto ..direi di più , impreziosire , esaltare , arricchire i piatti cucinati . Tempo fa ho fatto una di quelle gite fuori porta in esplorazione della nostra bella Italia e sono andata a vedere Brisighella , un antico borgo medievale e termale della Valle del Lamone , nell'Appennino Tosco-Romagnolo, fra Firenze e Ravenna. Un posto incantevole dall'atmosfera di altri tempi e davvero tenuto come un fiore all'occhiello dalla regione Romagnola . E proprio in quella occasione ho avuto modo di assaggiare i favolosi passatelli che ora vi vado a raccontare . I passatelli si preparano con 120 gr di pan grattato , 120 gr di parmigiano reggiano , 3 uova , sale , pepe , noce moscata e mezza scorza di limone grattugiata . Si impastano gli ingredienti insieme fino ad ottenere un composto sodo ed elastico ; nel caso si può aggiustare il tutto con del brodo se risulta troppo duro o del pan grattato se risulta troppo morbido . Si lascia riposare qualche minuto poi si passa allo schiacciapatate oppure , se siete fortunati da possederlo , in uno di quegli appositi attrezzi di metallo specifici per i passatelli , sono bellissimi . Disponeteli sul tagliare o su un altra superficie un po infarinata (con il pan grattato) abbastanza distesi e distaccati per evitare che si uniscano tra di loro . Intanto che riposano si può procedere a preparare la fonduta di Castelmagno che altro non è che una fonduta fatta con 500 ml di panna liquida e circa 3 etti di Castelmagno grattugiato (regolatevi un po anche ad occhio secondo la densità e la consistenza che prende la fonduta) una noce di burro ed un cucchiaio raso di farina . Si aggiusta di sale e pepe nero macinato fresco . Si fa sciogliere tutto su una fiamma moderata mescolando continuamente con la frusta . I passatelli si lessano in acqua salata e quando vengono a galla sono pronti . Non lasciateli troppo nella pentola perché rischiamo di perdersi nell'acqua. Si possono scolare direttamente dentro la fonduta (con fuoco spento) e impiattare subito per dargli l'ultimo tocco finale , una generosa spolverata di lamelle di tartufo bianco a crudo . Vanno serviti e mangiati caldissimi per permettere all'aroma del tartufo di mischiarsi agli altri ingrediente esaltando il Castelmagno . Si sente subito la scorza di limone dei passatelli uscire fuori e donare una freschezza fantastica al piatto smorzando il grasso della fonduta . E' un piatto meraviglioso . Assolutamente da provare .
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