Quando passeggio per la campagna mi beo.
Quando cammino immersa nella natura, godo a pieni polmoni ed a viso aperto dell'aria, della luce, delle nuvole, delle chiome degli alberi, del cielo che si incastra nella vallata, del brecciolino bianco sotto ai piedi.
Cammino senza stancarmi ed osservo ed annuso e mi muovo dentro questa sensazione di perfezione, dentro al piacere estetico di guardare la perfezione, l'esatta posizione, l'improvviso fiorire di un colore irripetibile, il preciso disegno di un frutto, la sfera rossa di una bacca selvatica, l'odore dei peschi quando tira il vento, il fruscio di un animale che attraversa la siepe, l'avvicendarsi riconoscibile e rassicurante delle stagioni.
Passeggiando rifletto su quanta bellezza viva e palpiti in ogni manifestazione della natura, mi rendo conto che non esistono errori, che tutto ha un senso nell'ordine delle cose, che non ci sono contraddizioni nè fraintendimenti, mi accorgo che la natura è meravigliosamente giusta.
Dio o chi per lui, creando la natura, non ha commesso passi falsi, nè errori madornali.
Con l'Uomo, palesemente, devono esserci state delle complicazioni in corso d'opera.