Passeggiando per Napoli: tra una pizza e un libro a Port’Alba

Creato il 21 dicembre 2014 da Vesuviolive

Quanti hanno passeggiato per le vie di Napoli? Quanti restano affascinati dalla bellezza della nostra città? Nello specifico oggi proponiamo ai nostri lettori di VesuvioLive, il classico itinerario da Piazza Dante a Port’Alba, che mescola insieme il piacere della lettura e il gusto dell’eccellente pizza napoletana.

Sulla destra della famosa Piazza Dante (in cui domina la facciata del Foro Carolino e la statua raffigurante il vate Dante Alighieri – ndr), una delle piazze più famose del centro storico di Napoli, s’intravede la parte superiore di Port’Alba. Anticamente questa zona veniva chiamata Largo Mercatello, proprio perché sino al 1588 ivi si teneva uno dei più celebri mercati della città, secondo solo a quello che si svolgeva nella omonima Piazza Mercato; fino alla metà dell’800 in quest’area di Napoli vi erano le cisterne dell’olio (come l’omonima via vicina in cui oggi si trova il cinema Modernissimo – ndr) e antichi magazzini per il deposito delle derrate alimentari. Ulteriore importanza assunse la Piazza quando nel 1625 ci fu l’apertura ufficiale di Port’Alba, in quanto il popolo aveva creato nella muraglia angioina una sorta di passaggio per poter comunicare più facilmente con i borghi limitrofi, in modo particolare con il borgo dell’Avvocata.

Port’Alba a Napoli

Quest’antica porta di Napoli prende il nome da Don Antonio Alvarez de Toledo, duca d’Alba e discendente di Don Pedro de Toledo, vicerè spagnolo. La porta, aperta in sostituzione di un torrione per agevolare il passaggio dei flussi di popolazione, fu commissionata all’architetto Pompeo Lauria che la fece decorare con ben tre stemmi: uno dedicato a Filippo III, uno dedicato al vicerè e uno rappresentante la città partenopea. Nel 1656 Port’Alba fu decorata dal pittore Mattia Preti, con alcuni affreschi riproducenti la Vergine con San Gennaro e San Gaetano e la scena dei moribondi appestati, mentre la collocazione della statua di San Gaetano, proveniente dalla Porta dello Spirito Santo, avvenne solo nel 1781. I lavori di rifacimento e di ampliamento furono effettuati nel 1797 e l’iscrizione collocata in alto che menzionava Federico IV di Borbone, venne poi demolita nel 1799 durante i conflitti della Repubblica Napoletana.

Port’Alba di notte

Molti personaggi noti hanno attraversato Port’Alba, varcandone la soglia per “entrare o uscire” in un mondo popolato dal mercato dei libri antichi, moderni e scolastici. In passato per esempio, nei pressi di questo scrigno di storicità, nei secoli si sono consumati anche i delitti più efferati, come l’assassinio di Cesare d’Aquino, Principe di Pietrelcina; oggi invece via Port’Alba è frequentata da critici di storia dell’arte, come il professor Vittorio Sgarbi, che spesso si reca tra le storiche bancarelle polverose, in cerca di qualche manoscritto o libro antico da poter acquistare a un prezzo vantaggioso. Gli edifici di questa strada risalgono al ‘700 e da sempre ospitano librerie e antiche pizzerie: qui i turisti, tra un libro e una pizza fumante piegata “a portafoglio”, passeggiano per giungere ai primi metri del decumano maggiore, svoltando per via Costantinopoli fino ad arrivare alle storiche mura greche in Piazza Bellini.

Antica Pizzeria Port’Alba dal 1738.

In questa strada, povera e ricca, nasce la storica Libreria Guida, emblema di Port’Alba, dichiarata dal Ministero dei beni Culturali dal 1983, un bene culturale dello Stato, per l’attività libraria ed editoriale svolta nel corso degli anni. Oltrepassata via Port’Alba, girando a sinistra per Piazza Bellini, è possibile ammirare una targa del 1796 che comunicava ai cittadini le varie sanzioni pecuniarie che avrebbero subito qualora avessero ostruito il passaggio a carrozze e a pedoni.

Librerie a Port’Alba

Qui a Port’Alba, dove il fascino dell’antico, le pagine ingiallite dei libri più vecchi trovano la modernità di sciami di ragazzini che a settembre corrono a comperare quaderni e vocabolari, i turisti potranno passeggiando, ammirare il palazzo che ha dato i natali a Caterina Volpicelli, religiosa fondatrice della Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore, e poi rilassarsi sedendosi ai tavolini della Pizzeria più antica per antonomasia, gustando una saporita Margherita; viaggiando nella storia e con la storia.


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