L'arte molitoria approdò a Fidenza quando si chiamava ancora Fidentia e condivise con il Borgo gli alti e bassi della storia. “Burägh dü” ci racconta che da un manoscritto del Pincolini, tratto dalle memorie dell'Abate Zani, risulterebbe “la vendita per 30 soldi alla badessa Martina del monastero di S. Giovanni Battista, di un mulino vicino a Borgo, servito dalle acque di Sustironis, come da rogito di Giovanni Notaro, in data 13 dicembre 1148”.
Non è escluso che anche il Venzola non assicurasse in centro al paese le risorse idriche necessarie a movimentare mulini urbani. Dal cinquecento una mappa ci da la pianta del sistema dei canali alimentati dallo Stirone tra i quali il Canale Otto Mulini ancora esistente anche se malandato ed in parte incorporato nella rete fognaria. I suoi mulini hanno cessato di macinare nella seconda metà del secolo scorso. Abbiamo parlato del Mulino Chierici, sesto mulino degli otto, il successivo è il Mulino del Faggiolo. Questo mulino per vari secoli fu della famiglia Faggioli, da cui prese il nome. E' posizionato a sud di Fidenza e dista un centinaio di metri dal cimitero urbano.
In questo carboncino anni trenta si vede la ruota del mulino, ora rimossa. Sulla sinistra due figure, una in piedi l'altra seduta sul muretto del ponticello sul Canale Otto Mulini.
Il Mulino del Faggiolo in una foto del (attorno agli anni '40) una donna è ripresa sul muretto,
vicino all'arco d'ingresso ancora esistente.
Il dipinto, datato 1948, riprende il "Canale otto Mulini"
a sud di Fidenza verso il "Mulino del Faggiolo".