Passi di libri, passi di vita - Pulp

Creato il 20 aprile 2011 da Emanuelesecco

Sì, lo so: sono ripetitivo, snervante e pedante, ma non posso fare a meno di citare uno degli autori che hanno segnato la mia crescita sia come lettore che come scribacchino di quelle due monate che sovente mi trovo a scrivere.
Il libro di oggi è Pulp, dell’intramontabile e inarrivabile (spero proprio di no) Charles Bukowski. Una storia delirante, quanto mai surreale (ma non troppo), che tuttavia consacra il caro zio Charles sul trono degli SCRITTORI, almeno secondo il mio modesto parere.
La voglia di parlare, seppur un po’ troppo brevemente, di questo romanzo mi è venuta ieri grazie al caro Ferruccio, il quale post riguardante il perfetto incipit mi ha fatto ripensare a suddetta opera.
Ricordo ancora il giorno, di parecchi anni fa, in cui finalmente mi accostai a tale scrittore proprio grazie a questo libro. Che dire: ne rimasi completamente estasiato, arrivando a preferire fin da subito il suo tipo di scrittura. Però prima di parlare di ciò fatemi, come di consueto, citare un passo dell’opera:

«Stavo in ufficio, il contratto d’affitto era scaduto e McKelvey voleva ricorrere al tribunale per sfrattarmi. Era una giornata infernale e il condizionatore d’aria era rotto. Sul piano della scrivania stava camminando lentamente una mosca. Allungai un braccio, abbattei il palmo aperto della mano e la spedii all’altro mondo. Mentre mi pulivo la mano sulla gamba destra dei pantaloni squillò il telefono.»

Dopo aver citato questo fantastico incipit, si tratta infatti delle prime righe della prima pagina, sorge spontanea una domanda: riuscirò mai a raggiungere tale perfezione? Forse no, ma chissenefrega, continuo a scrivere.
Quel giorno che mi apprestai alla lettura di suddetto libro lo stile di scrittura mi lasciò completamente senza parole: niente ricami, niente abbellimenti inutili, ma pura e semplice realtà. Capii che avrei voluto scriverne anch’io uno così, ma mi mancavano i mezzi, l’ispirazione e soprattutto l’esperienza.
Ora un po’ di esperienza ce l’ho, qualche libro in più l’ho letto e l’ispirazione non manca. Riuscirò anch’io a scrivere il mio Pulp?

Con questo interrogativo prendo congedo e vi auguro buona lettura!

E.


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