A
me piace schierarmi, anche quando per farlo è necessario quel
pizzico di disonestà intellettuale che è necessaria anche all’esercizio della più blanda
faziosità. Beh, nel caso Crocetta non riesco proprio a farlo. Mi sta sul
cazzo lui, mi stanno sul cazzo le vedove e le orfane degli eroi che
scendono in politica sfruttando il proprio cognome, mi sta sul cazzo
chi cerca di sfruttare il contenuto di intercettazioni telefoniche
dal contenuto penalmente irrilevante per far cadere un amministratore della cosa pubblica che non riesce a far cadere in altro modo, mi sta sul cazzo chi passa
a un giornalista degli atti secretati, mi sta sul cazzo il
giornalista che li pubblica, mi sta sul cazzo il politico che dalla
caduta di Crocetta si attende possa venir fuori l’occasione
perché il suo boss lo metta a sminestrare al posto lasciato vacante, mi sta sul
cazzo chi inserisce il pilota automatico della sua indignazione per andare inevitabilmente a sbattere col muso contro la morale, mi
sta sul cazzo la macchietta del garantista che scatta per riflesso pavloviano a prendere le
difese di Tutino. Per questa volta, dunque, rinuncio a schierarmi,
perché, anche volendo, non saprei proprio con chi solidarizzare.
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