Del resto sono sempre più richieste le vacanze per adulti. E non nel senso di soggiorni a luci rosse, che pure abbondano (su Internet si spazia dai "viaggi della gnocca" alle "vacanze scambisti", agli "alberghi intriganti per soli adulti"), ma di villaggi, resort, centri termali, hotel, in cui i bambini non sono ammessi. Un po' come quei posti (che nei luoghi di vacanza abbondano) in cui non sono ammessi gli animali.
Sono vacanze pensate soprattutto per singles che vedono le ferie come occasione per un incontro, che sia l'avventura di una settimana o l'incontro di una vita. Oppure vanno bene alle coppie, da quelle appena nate, alla ricerca di un luogo dove "tubare" in santa pace, a quelle ormai esauste da una ventennale convivenza, che tentano di rinverdire i fasti di una passione ormai consunta.
Ma forse il nocciolo della questione sta nel viaggio organizzato, nella vacanza "tutto-compreso": quella senza imprevisti, senza sorprese, a quanto pare la preferita dagli italiani, che mettono tra le priorità mangiare la pasta perfettamente al dente a Rangiroa, o fare il bagno nella rssicurante piscina del resort piuttosto che avventurarsi
nelle infide acque della laguna corallina.
Innamorarsi in un mondo finto qual è quello del villaggio turistico ha qualcosa di virtuale, ricorda un po' gli amori nati in chat. Quante probabilità ha una coppia nata in ambienti così protetti di sopravvivere all'impatto con il mondo reale, quello del pesce con le spine e dei bambini che urlano?