L'idea gliela ha data Viv questa estate, come ricetta di pasta fredda. La 'povna si è limitata a pensarla calda e a contaminarla con il concetto di pasta e patate così come le è stata approntata, prima delle vacanze, dal Ciccio e dall'Amica Vicina. Ovviamente si tratta dell'ennesima non ricetta. E altrettanto ovviamente non è più - in questa versione che occhieggia esplicita alla zuppa - poi tanto estiva. Però l'estate, quest'anno, è stata anche piacevolmente fresca, tanto da spingere a cucinare. E, soprattutto, all'occorrenza, si può mettere da parte per l'autunno vero, quello tosto, quando il primo freddo busserà nel buio di un precoce pomeriggio, alle finestre oramai definitivamente chiuse.
Senza nemmeno rimboccarsi le maniche (ancora miracolosamente corte) la 'povna ha ritenuto di procedere così. Ha preso un aglio, l'ha sbucciato e l'ha messo a soffriggere in una casseruola. Ci ha aggiunto quasi subito salvia e rosmarino, in quantità. A seguire, non appena l'aglio è biondo, i fagioli cannellini (ovviamente sarebbero meglio quelli super-freschi, direttamente dal campo; lei non li aveva e li ha sciacquati dal barattolo, ed è andata molto bene anche così). Ha mescolato perché si insaporissero, ha aggiunto sale e pepe. Quasi subito, poi, ci ha messo pure l'acqua: un bicchierino. Ha coperto lasciando uno spiraglio, messo al minimo, e ha cotto per cinque o sei minuti. Nel frattempo, aveva avuto cura di tagliare un po' di pomodori (quantità decisamente a occhio) in pratici dadini. Appena pronti, li ha calati nella casseruola insieme ai fagioli e a tutto il resto, mescolando bene (è necessario, di solito, anche aggiungere di nuovo acqua: almeno un altro bicchierino). Intanto, in una seconda pentola, da un po' bolliva l'acqua. La 'povna, al momento opportuno, ci ha calato una buona quantità di pasta mista, lasciandola andare (con il suo sale aggiunto) fino a metà cottura. Quindi ha scolato la pasta, ma non troppo, e l'ha messa nella casseruola del sughetto, a terminare la cottura. Il livello di brodosità o di asciutto si determina dal gusto e da questo dipende anche la scelta di aggiungere ancora, o meno, acqua a piacere. Quando la pasta è cotta, si spegne il fuoco e si serve: piatto semplice, semplice, ma di grande soddisfazione.
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