E’ il titolo di un documentario, del regista barese Alessandro Piva, presentato alla 68esima mostra del cinema di Venezia.
Il documentario ci narra un pezzo della nostra storia, quella del dopoguerra e della ricostruzione, un pezzo di storia carica di umanità, di disponibilità verso i compatrioti, e di solidarietà fra zone tanto lontane non solo geograficamente del nostro Paese, il Nord e il Sud.
(Apro una brevissima parentesi, il conflitto, il dualismo, lo scontro se vogliamo, tra il Nord e il Sud del nostro Paese è un tema caldo, per me caldissimo, che riprenderò meglio più avanti perché merita…)
Il documentario, riporta quanto accadde circa 70 anni fa’ in Italia, quando uno slancio di solidarietà del Nord verso il Sud permise di salvare un’intera generazione di bambini del Sud dalle miserie del conflitto, ospitati durante i duri inverni del dopoguerra da famiglie di lavoratori del Nord (toscani, emiliani, romagnoli, liguri). Un’accoglienza che da temporanea, per taluni divenne definitiva, e si concluse addirittura con l’adozione da parte delle famiglie ospitanti di questi bambini.
Il documentario a mio avviso può essere considerato come un vero “servizio pubblico” offerto al nostro Paese, i cui programmi ministeriali delle scuole, limitati e spesso non adeguati, non permettono di conoscere davvero le proprie origini, le proprie radici e spesso i propri errori per farne tesoro… La Giuria veneziana ha deciso di assegnare una menzione speciale al documentario: “per aver saputo rievocare un episodio storico dimenticato di grande solidarietà utilizzando materiale di repertorio, interviste e riprese originali con particolare abilità di montaggio”.
Un dato che mi preme sottolineare è quello della solidarietà di cui oggi come ieri avremmo tutti bisogno, i deboli certo ne hanno più bisogno, ed oggi mi sembra che viviamo tempi lontani, sotto tutti gli aspetti, da quelli del racconto di Pasta Nera.
Il nostro Paese ha bisogno del Nord e del Sud, ognuno con le sue caratteristiche, peculiarità importanti, che vengono fortemente messe in ombra dal perenne conflitto in cui ci troviamo, dissennato e speculare alla politica di personaggi impresentabili e inadeguati che ancora ci governano, anzi che ciclicamente ci governano. Siamo troppo intelligenti per cadere nel tranello del conflitto a priori, è arrivato il tempo di dire basta alla strategia del divide et impera! nanni