Siamo quasi a ridosso del fine settimana e sento che è il momento di rallentare i ritmi, forse un po' in anticipo ma quando il buon senso dice stop! non si può restare sordi al richiamo.Una settimana ed un inizio anno in salita, ecco come è andata. E come sempre, l'arte del mettere insieme i pezzi si è dovuta ancora una volta affinare per driblare i tanti contrattempi. Il primo fra tutti? La scuola. Mio figlio è dovuto restare a casa da scuola per una settimana intera, in coda alle vacanze natalizie dopo un timido rientro di tre giorni. Chiusura per lavori di messa in sicurezza dell'edificio con ansie e preoccupazioni di noi genitori presi a comprendere le esigenze di scuola e comune da una parte e creativi - come sempre - nella gestione dell'emergenza. Quindi, corri a destra e a sinistra per accompagnare la figlia mignon prima, il figlio maggiore poi e poi riprendi la strada verso l'ufficio. Pomeriggio percorso inverso ma con orari sfasati il che si traduce in un pranzo alle 15.30. Un miraggio. Non so cosa avrei dato ogni giorno alle tre per divorare senza ritegno un panino, ma niente. Prima la spesa, poi il panificio, poi l'acquario da pulire con quei pesci che a volte mi sembra mi guardino chiedendo pietà. E poi lui, il mio Andrea che avendo finalmente la mamma per sé per un'ora - prima del rientro della mignon - vorrebbe fare qualsiasi cosa. In 60 minuti la mia performance ideale dovrebbe prevedere: - vari passaggi in corridoio con il mister caricato sulla schiena (mission impossible, ormai lui è davvero la mia metà ed io rischio di planare a pancia in giù da un momento all'altro, senza alcun controllo su me stessa e provocando un'immensa delusione nel figliolo dagli occhi blu) - costruzione di lego seguendo costruzioni precise e dettagliate: ci posso riuscire in vacanza, con un tavolo totalmente a nostra disposizione e ore di dolce far nulla davanti. Ora...è un sogno...ma non diciamolo a lui- leggere una storia ad alta voce, sdraiata sul letto con lui...situazione che evito con un certo impegno perché so che dopo nemmeno 120 secondi mi addormenterei. - giocare a pallone in corridoio- giocare a nascondinoBene, inutile dire che di tutto ciò riesco a fare ben poco ma...forse non vado così male. Quel qualcuno che tanto mi chiede di giocare mi regala le sue attenzioni preparandomi una spremuta d'arancia freschissima, la migliore, e un caffè fortissimo che è la promessa di un pomeriggio che andrà risvegliandosi tra le tante attività.
E allora eccoci, al nostro giovedì sera. Questa sera ci regaliamo un po' di tranquillità, volendo pensare che il più è fatto e che domani potremo credere di essere riusciti a fare tanto - non tutto - nonostante la fretta. Ci siamo talmente impegnati in questa direzione da avere acquistato anche i bicchieri nuovi per reinventarci la tavola. Un tavolo ben apparecchiato con la sua tovaglia, belle posate, bicchieri eleganti e capienti, una candela accesa...va benissimo anche per una cena con i bimbi. Ma non all'occasione, tutti i giorni! Davvero, le buone abitudini sono facili da acquisire e da mantenere...poi diventano piccoli vizietti piacevolissimi da condividere : =)
Ma veniamo al cibo, il giusto modo per volerci bene e per finire la giornata.
Pasta pesto e salmone
Questa pasta col pesto e il salmone è perfetta per la nostra cena. Veloce, semplice e saporita.
Non vado nei dettagli, è davvero troppo semplice. Cuocete la pasta che preferite, corta o lunga, quella che più vi piace. La condite con qualche cucchiaio di morbido pesto al basilico e con del salmone affumicato che avrete tagliuzzato. Lo spadellate velocemente con poco burro e lo aggiungete al condimento. ùTocco finale: qualche granello di pepe rosa si lo amate...mette anche un po' di allegria, non è vero?