Pastiglie dimagranti, tanto osannate e tanto invise. Ma qual è la verità? Vediamo di fare, senza presunzione, un po’ di chiarezza.
Intanto, bisogna premettere che la comunità scientifica è concorde nell’affermare che la perdita di peso può avvenire solo con un cambiamento dello stile di vita: diete drastiche e uso di pastiglie dimagranti possono scompensare l’organismo con gravi conseguenze per la salute. Il ricorso ai farmaci per dimagrire è consigliato solo nei casi patologici di obesità, ma sempre sotto l’egida regia di uno specialista del settore. Non è un caso, infatti, che non solo l’immissione sul mercato di pastiglie dimagranti segue delle rigide normative che sottopongono prodotti e produttori al controllo severo del comitato scientifico europeo, ma che anche l’Agenzia dell’Onu si stia occupando già da qualche tempo della loro distribuzione sia per regolarne l’uso, sia per impedirne gli abusi.
Prima di pensare, dunque, di acquistare pastiglie dimagranti, è utile sapere in primis che perdere peso senza sacrifici è un’illusoria chimera; in secundis che queste “miracolose” pastiglie possono dare pericolosi effetti collaterali se interagiscono con altri farmaci e assolutamente non possono essere prese o prescritte a persone affette da ipertensione, cardiopatie, diabete mellito o altre patologie di cui spesso soffrono le persone obese. Questo perché alcuni principi attivi in esse contenute, se da un lato fanno perdere l’appetito, riducono l’assorbimento dei grassi naturali e aumentano il metabolismo basale, dall’altro influiscono sul sistema neurosensoriale e ciò provoca danni al sistema cardiocircolatorio, al fegato e ai reni.
Perciò l’auto somministrazione delle pastiglie dimagranti è molto imprudente. Una verità che stride, purtroppo, con il consumo eccessivo che se ne fa non solo in Italia, ma in tutto il mondo. La causa, probabilmente, va ricercata nel fatto che queste pastiglie hanno effetto, complice anche alcune distorte convenzioni sociali, anche sulla psiche: la voglia di perdere peso velocemente e la malsana idea del “magro è bello” veicolata da messaggi mediatici sempre più insistenti, spingono sempre di più verso le pastiglie dimagranti. Ed è così che un immaginario collettivo malato le fa identificare con le utopistiche “pillole della felicità”, un’illusione collettiva tanto condivisa, quanto pericolosa.