Pastiglie Leone… secondo appuntamento

Creato il 19 novembre 2012 da Ilbicchierediverso

Torniamo a parlare della piccole gioie zuccherine della Leone, dopo esserci addentrati un po’ nella sua storia con il precedente scritto.
Con quasi tre milioni delle caratteristiche scatoline vendute all’anno, divenute nel tempo veri e propri oggetti da collezione, le famose Pastiglie della Leone, con il ricco assortimento in 38 gusti e le caratteristiche colorazioni pastello, rappresentano l’espressione più nota dell’immagine aziendale. Le pastiglie vengono ancora realizzate, secondo l’antica ricetta che prevede 36 ore di lavorazione, miscelando lo zucchero a velo con la gomma arabica e la gomma adragante, aggiungendo poi succhi, oli essenziali, estratti e coloranti rigorosamente naturali.

Proprio in questi giorni abbiamo avuto commenti di appassionati delle pastiglie, uomini e  donne di ogni età che si sono sentiti “coinvolti” dal nostro articolo e hanno manifestato il loro compiacimento nel leggere dell’amata gioia in miniatura.
Ragazzi, universitari, donne in carriera, avvocati, pensionati… tutti hanno saputo regalarci un pezzo della loro vita con qualche apprezzamento sulle pastiglie.

“Amo quelle alla cannella è un “vizio”che ho da anni” Diego, impiegato statale, 40 anni.

“Non riesco a smettere di mangiare quelle alla fragola, sono golosissima” Francesca, commerciante, 32 anni.

“Sono un ricordo indelebile del mio passato e di mio padre” Alessio, 56 anni

E via discorrendo… oltre a essere un piacevole vizio, come si può evincere dai commenti, sono anche un prodotto di ottima qualità e attenzione dettati da una grande passione e amore per merito di una tradizione che continua ma soprattutto di un’artigianalità che ripaga. Infatti l’azienda è priva di lavorazioni terzializzate e dell’utilizzo di prodotti semilavorati che sono pressoché la regola nelle altre aziende dolciarie.  Che siano pastiglie o gommose, che siano caramelle o cioccolato tutti i cicli di lavorazione degli oltre 300 prodotti avvengono nello stabilimento di Collegno.
La dimensione, anche fisica, dell’aziende non deve quindi ingannare, il processo produttivo è artigianale e rispetta la tradizione centenaria dell’alta scuola della confetteria italiana: la quasi maniacale attenzione nella selezione delle materie prima, la minuziosa fedeltà alle ricette originali e il controllo personale delle lavorazioni da parte di Guido Monero, titolare di Pastiglie Leone, denotano la grande passione che anima l’azienda  da oltre 150 anni.
Gli ingredienti utilizzati nella produzione sono esclusivamente naturali, come l’autentica gomma arabica, la liquirizia calabrese, la nocciola del Piemonte, l’olio essenziale di menta piperita piemontese, la vaniglia del Madagascar, il cacao caraibico, il matcha kotobuki, tè verde giapponese, gli agrumi di Sicilia.

La tradizione si fonde totalmente con la ricerca. Non c’è nessun tipo di approssimazione o industrializzazione che guarda ai numeri e non alla qualità che resta sempre la protagonista per ogni prodotto.
Non dimentichiamoci infatti che ci sono anche le  gommose, disponibili, così come le gelatine, in 33 diverse varietà, sino alle 108 tipologie di caramelle e drops, tradizionali o senza zuccheri. E poi ci sono la liquirizia, i prodotti zuccherini come le delicate goccioline chiamate anche lacrime d’amore, Prelibatezze che insieme alle pastiglie danno corpo ad una produzione complessiva che sfiora la considerevole quantità di 570 tonnellate all’anno.
Per i più esigenti della linea e della forma fisica sono state pensate linee di prodotti come la linea Leonsnella, i cui prodotti, privi di amidi ed edulcoranti di sintesi e dolcificati con Isomalt e Maltitolo, derivati rispettivamente dalla barbabietola e dall’amido di mais che apportano circa la metà del contenuto calorico dei comuni zuccheri e per questo adatti anche a consumatori diabetici e celiaci.
Le vostre papille gustative non sono ancora sazie? Fanno bene, perché nel prossimo appuntamento parleremo di altre due delizie di casa Leone: l’Assenzio e il cioccolato.

Preparatevi… ci sarà da leccarsi i baffi.

Buona scelta
IBD
ilbicchierediverso@gmail.com


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