Ogni giorno abbiamo a che fare con moltissimi piccoli oggetti, prodotti, piaceri che in sé racchiudono storie che cavalcano le generazioni, le fanno crescere e crescono insieme a loro e a un Paese.
Odori, sapori, colori, marchi che ci ricordano l’infanzia, che diventano un ponte generazionale che ci permette un confronto con i nostri genitori o i nostri nonni, oppure che lo hanno permesso, facendoci sorridere sornioni, pensando quanto possano essere “potenti” nella loro capacità di armonizzare persone e voci.
Ogni giorno prendiamo questi nostri geni e li mettiamo in tasca, li sottraiamo a un espositore, li osserviamo in una vetrina di sfuggita. Sono molti e sono tutti intorno a noi eppure facciamo fatica a dar loro la giusta considerazione, oppure semplicemente andiamo troppo di fretta.
Uno di questi piccoli folletti del gusto si chiama Leone. Con le sue pastiglie, le sue scatole d’epoca e una storia lunga più di un secolo è un sogno per i nostri occhi ogni volta che abbiamo in mano una confezione di zuccherine colorate.
La volontà di scriverne in più puntate è nata da queste considerazioni iniziali, è nata da una piccola mano che ci ha allungato una scatolina di pastiglie Leone al limone di Sorrento.
Aperta, gustata, ci ha fatto pensare che dovevamo parlarne (anche se tutti la conosciamo e la conoscono come azienda) sulle nostre pagine, perché quello vogliamo fare è cultura, ricerca ma anche riappropriazione di ciò che ci appartiene, di ciò che parla della nostra storia e salvaguardare questi artigiani del gusto in ogni accezione possibile.
Tutto ha inizio nel 1857 quando Luigi Leone aprì la propria confetteria ad Alba e cominciò a produrre piccole pastiglie di zucchero che ebbero una tale successo da far trasferire il laboratorio a Torino per poter servire la Real Casa e tutta la nobiltà del capoluogo sabaudo. All’epoca Cavour già pregustava l’Unità d’Italia assaporando il delicato aroma delle sue caramelle preferite, le gommose Leone alla violetta, presto ribattezzate in suo onore “senateurs”. Si può quindi affermare che anche questi piccoli bottoncini profumati hanno contribuito a dar voce a tutte le orazioni svolte in parlamento in favore dell’unione del nostro paese, siccome venivano utilizzati per umettare la gola in modo da facilitare i discorsi.
Quella di Pastiglie Leone non è quindi solo la storia di un’azienda, ma è la storia di un Paese, che appare più dolce se raccontata sgranocchiando un bottoncino color pastello. È la storia di ognuno di noi, che diventa amarcord, attraverso quei piccoli tesori zuccherini che ci accompagnano da una vita.
Uno stile che si esprime nel rispetto per la tradizione artigianale che sposa l’innovazione e la creatività. Dall’eleganza delle confezioni alla ricerca costante della qualità nei processi produttivi, dalla fedeltà alle antiche ricette all’attenzione per la sicurezza alimentare, dalla selezione di materie prime e ingredienti esclusivamente naturali alla ricerca di nuove soluzioni per il mercato. Tutto alla Pastiglie Leone è espressione di questa costante ricerca del recupero e del mantenimento della più alta tradizione della confetteria italiana che significa affidarsi a tecniche di produzione artigianale di cui Pastiglie Leone è rimasta tra i pochissimi depositari al mondo. È una grande responsabilità quella assunta dall’azienda, significa farsi ambasciatori nel mondo di una tradizione confettiera italiana altrimenti dimenticata, significa tramandare, al di là delle regole di mercato, la memoria del gusto.
Pastiglie Leone è depositaria del processo di produzione di capolavori dolciari unici in Italia come le lacrime d’amore, gocce di rosolio cristallizzate in un delicato involucro di zucchero, la cui lavorazione è completamente manuale.
Con quasi tre milioni delle caratteristiche scatoline vendute all’anno, divenute nel tempo veri e propri oggetti da collezione, le famose Pastiglie della Leone, con il ricco assortimento in 38 gusti e le caratteristiche colorazioni pastello, rappresentano l’espressione più nota dell’immagine aziendale. Le pastiglie vengono ancora realizzate, secondo l’antica ricetta che prevede 36 ore di lavorazione, miscelando lo zucchero a velo con la gomma arabica e la gomma adragante, aggiungendo poi succhi, oli essenziali, estratti e coloranti rigorosamente naturali.
Che siano pastiglie o gommose, che siano caramelle o cioccolato tutti i cicli di lavorazione degli oltre 300 prodotti avvengono nello stabilimento di Collegno.
La gamma di prodotti va dalle gommose, disponibili, così come le gelatine, in 33 diverse varietà, sino alle 108 tipologie di caramelle e drops, tradizionali o senza zuccheri. E poi ci sono la liquirizia, i prodotti zuccherini come le delicate goccioline chiamate anche lacrime d’amore, i classici fondant, e il cioccolato, ultimo arrivato in famiglia, che si distingue per una lavorazione d’altri tempi. Prelibatezze che insieme alle pastiglie danno corpo ad una produzione complessiva che sfiora la considerevole quantità di 570 tonnellate all’anno.
Oltre ai prodotti tradizionali, Pastiglie Leone ha avuto un occhio di riguardo agli aspetti nutrizionali e cercando al contempo di incontrare le tendenze del mercato. Sono così nate linee di prodotto pensate per i consumatori attenti agli aspetti nutrizionali che hanno originato la linea Leonsnella, i cui prodotti, privi di amidi ed edulcoranti di sintesi e dolcificati con Isomalt e Maltitolo, derivati rispettivamente dalla barbabietola e dall’amido di mais, apportano circa la metà del contenuto calorico dei comuni zuccheri e per questo adatti anche a consumatori diabetici e celiaci.
Questo è quello che cerchiamo, un’ancora in questa era di flussi informatici, di produzioni affannate, di effimera esistenza e concretezza di materiali e di ricerca tesa al marketing non all’evoluzione della qualità … quello che cerchiamo è una storia che riesca a riportarci alla memoria la nostra adolescenza, i profumi zuccherini di quando eravamo piccoli o l’alito profumato di un nostro caro zio. Ci piace immergerci in un’atmosfera di tradizione orale, dove tutto viene raccontato, dove viene passato un testimone fatto di parole alla nuova generazione mentre gli anziani annuiscono saggiamente, felici che tutto vada avanti, si migliori, si rinnovi.
Il marchio Leone rappresenta una di queste ancore, è un punto fermo che dimentichiamo di avere sempre a portata di mano, è lo spirito italiano per l’estro,per la conservazione del nostro patrimonio storico e gastronomico, per la voglia di progredire senza svendersi, senza perdere la propria identità.
Rappresenta una parte di noi, una fetta del nostro albero genealogico così privato e personale quanto universale.
Questo è un primo passo con Pastiglie Leone e continueremo parlando del loro cioccolato e dell’assenzio nei prossimi giorni per potervi deliziare con una storia lunga 155 anni.
Buona scelta
IBD
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