Patat e la trasparenza.

Creato il 12 maggio 2012 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo
A noi manca un’identità nazionale, un modo di fare politica trasparente per la gente e non per una poltrona! Assistiamo, nella società che ci piace definire “moderna”, rischiando di cadere immancabilmente in un grave errore, alla nascita di un fenomeno che forse non ha precedenti: il “tutti contro tutti indiscriminatamente”. La definizione è di mia invenzione, e naturalmente chiunque sia più preparato e colto di me saprà trovarne una migliore…ma quello che ora mi interessa è l’idea, non tanto le parole. Per aggiustarle, infatti, ci vorrebbe davvero poco, mentre, le difficoltà che si incontrano quando si tratta di modificare le idee (idee magari sbagliate ma di certo salde), possono essere paragonate a quelle affrontate dagli eroici personaggi delle opere di Omero!!Oggi però, con un pizzico di sana presunzione e con una particolare dose di coraggio, mi sento un po’ Achille. La politica, l’economia, la questione sociale, la sanità, l’istruzione. Sono belle parole certo, utilizzate da sempre nella storia per compiere piccoli passi verso il progresso e il miglioramento, ma come dicevo sopra, oggi contengono concetti sbagliati. E non sono io (o l’Achille che oggi c’è in me) a sostenerlo, ma tutti, compresi coloro che se ne occupano direttamente. Tutti lo sappiamo e tutti ci lamentiamo, ma tutti nello stesso tempo continuano a non muovere un dito, o muoverlo male, come se la soluzione potesse autogenerarsi e autosistemarsi. Lo sapete tutti cosa succede a non ingessare una frattura… anche piccola… Essa si ricompone, è vero, ma storta e senza le stesse capacità di movimento di prima. Ecco dove stiamo andando noi oggi, seduti sulla nostra comoda società “moderna”, armati di belle ma leggere parole: verso una frattura ricomposta malamente, senza le dovute precauzioni, che rende l’arto, nella peggiore delle ipotesi, inutilizzabile.Ma la speranza è l’ultima a morire, e io mi sento ancora di credere nell’Italia: nella forza della nostra storia e della nostra determinazione, nel fascino della nostra cultura, nella nostra impareggiabile dedizione per l’arte, nell’amore per la giustizia e per la meritocrazia. Gli italiani hanno le potenzialità ma non la voglia di mettersi in gioco, rischiando tutti in prima persona per ideali che hanno radici profondissime dal punto di vista teorico, ma che hanno visto raramente una realizzazione pratica. Infatti la stessa Unità nazionale, della quale quest’anno ricorre il 151esimo anno, non è stata raggiunta dal popolo italiano. Strana come affermazione ma, come ci dicono a scuola, la storia insegna, e la storia dice proprio questo: l’Italia è stata frutto di decisioni che venivano dall’alto, neanche troppo dal re quanto da Cavour. E i garibaldini? Non sono forse loro la massima espressione del patriottismo e della nazionalità? Si, ma solo in parte. Ricordiamoci infatti che erano solo in 1089 e che vennero bloccati e scoraggiati continuamente dal governo italiano, talvolta per strategia politica e per paura, talvolta perché stretto nelle grinfie della sudditanza nei confronti della Francia. E il popolo allora? Non voleva anch’esso l’unificazione? Si, ma non completamente, anzi forse neanche nella maggioranza. Infatti come afferma lo storico Mario Isnenghi il popolo è il grande assente del Risorgimento per colpa della “troppo netta separazione delle classi allora esistenti” e della difficoltà che trovò un popolo al 78% analfabeta nel comprendere i messaggi di uguaglianza e giustizia che gli intellettuali tentavano di diffondere. Non scordiamoci inoltre che il Meridione non possedeva minimamente il concetto di Italia, sostituito con la più veritiera constatazione di essere stati semplicemente colonizzati dal Regno di Sardegna. Tale concetto viene confermato dalle parole di Massimo d’Azeglio: “Abbiamo fatto l’Italia, ora facciamo gli italiani”. (Ahimè, ancora da attuare).Gli italiani del 1861 non vedevano l’Italia, gli italiani del 2012 stanno smettendo di provare a vederla. Forse avevano ragione i meridionale dicendo che l’Unità era solo l’attuazione del processo di “piemontizzazione”, cioè di sottomissione al Piemonte inteso come governo e stato guida, perché anche oggi ci sentiamo tutti alle dipendenze di un governo che decide e sfrutta, apre bocca e distrugge, si fa la lotta e ci coinvolge.Ma quello che gli italiani dovrebbero aver capito ormai, dopo 151 anni, è che dovremmo diventare un po’ più furbi di Achille, dovremmo coprire il tallone eliminando così il punto debole, il nostro svantaggio. E’ nostro dovere di cittadini comprendere che non è più tempo di aspettare le decisioni dal nostro “stato guida”, incapace ormai di svolgere il suo ruolo, e che è necessario quindi che ognuno di noi mobiliti se stesso, si svegli e prenda atto delle proprie potenzialità come singolo inserito in una comunità forte. Siamo noi che dobbiamo cambiare, non possiamo aspettare che sia sempre l’altro a farlo, perché, il più delle volte, siamo noi l’altro che stiamo cercando. Mazzini voleva un’Italia unita libera indipendente e Repubblicana, Garibaldi ha provato a regalargliela, noi vogliamo ancora oggi un’Italia fatta alla maniera mazziniana, proviamo a regalarcela e proviamo a non avere personaggi come il Sindaco di Cormons che in un operazione, degna di uno 007 alle prese con un SEGRETO DI STATO, ha concesso a due giorni dalle elezioni la progettazione della Caserma Amadio al Comune di Ronchi.Ha ragione Riz a lamentarsi!Non si può affidare qualcosa a qualcuno in maniera opaca,  e raccontarci che gli atti della sua lista saranno improntati sulla correttezza e sulla trasparenza!Mi dispiace ma anche questa volta ha varcato il limite, ma lui è il Sindaco di Cormons o di un paese poco trasparente, dove i sotterfugi imperano sovrani? Caro Patat, rispondi alle domande che ti ho fatto:1) A chi giova l’edificabilità della caserma?2) Perché non prendi le 200 case dei militari e li affitti a prezzo calmierato?3) Perché hai avallato l’abuso Edilizio a Borgnano e non vuoi far abbattere la casa oggetto di questo abuso?Rispondi alle persone, ai CITTADINI DI CORMONS, non ti nascondere dietro un dito!http://feeds.feedburner.com/blogspot/sHlyJTags: Auto, Caserma amadio, cormons, Elezioni, Giustizia, Governo, meritocrazia, politica, Tag