Pattinaggio, che passione! (corretto)

Creato il 19 marzo 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

 

Pattinaggio, che passione!

Commento di una fan alle Olimpiadi 2014, tra lacrime ed emozioni
by Luce84

Buongiorno, cari lettori di Sognando Leggendo! Oggi non sono qui per parlarvi di un libro, ma con il primo articolo dedicato alle gare olimpiche di uno sport che amo molto. Definirlo sport, ora che ci penso, è riduttivo: per me, è pura poesia, emozione, brividi sulla pelle, semplicemente arte.
Di cosa sto parlando? Del pattinaggio artistico.

Devo dire che l’Italia non poteva partire in modo migliore (infatti, vediamo l’esultanza nella foto).
Quest’anno è stata introdotta, a titolo sperimentale, la gara a squadre, un po’ per dare ai pattinatori la possibilità di vincere più medaglie al pari degli altri sport e un po’ per spingere la varie federazioni a creare un movimento in tutte le discipline in modo da partecipare a questa gara.
Le nazioni in gara erano 10, tra cui l’Italia che, grazie all’abilità dei nostri atleti (a parte il settore maschile abbastanza carente, visto che siamo arrivati perennemente ultimi –anche se sembra che dai prossimi anni le cose possano cambiare grazie a Ivan Righini, e lo spero davvero perché così, e sono buona, facciamo veramente pena–), a grande sorpresa, siamo arrivati quarti!
Voi direte “Ehm, beh, bella la medaglia di legno, sai che soddisfazione!” Vero, assolutamente vero, se non fosse che ai primi posti sono arrivate superpotenze come Russia, Canada e Stati Uniti che hanno piste in ogni angolo e un bacino di utenza enorme.
E noi? Noi con piste praticamente solo al nord e un bacino di utenza molto ridotto, visti anche i costi elevatissimi per praticare questo sport, abbiamo compiuto l’impresa di mettere indietro un’altra superpotenza come il Giappone che, soprattutto nelle gare dei singoli, ha dei pattinatori veramente eccezionali… ma lo vedrete.
Insomma, un risultato di tutto rispetto di cui si può essere solo fieri.

Alcuni si sono chiesti senza turn over dove potevamo essere e se la federazione italiana non ci abbia creduto troppo poco: ha deciso (a parte nel singolo maschile dove avevamo un solo pattinatore e nelle coppie di artistico causa infortunio di Matteo Guarise, pattinatore della seconda coppia di artistico) di schierare nel corto gli atleti di maggior rilievo di danza, Anna Cappellini e Luca Lanotte, e del singolo femminile, Carolina Kostner, mentre nel lungo di schierare altri atleti di assoluto livello ma meno quotati in campo internazionale come Charlene Guignard e Marco Fabbri nella danza e Valentina Marchei nel singolo donne.
Ma, cavolo! Già ci è andata bene, abbiamo ottenuto un risultato assolutamente grandioso e, soprattutto, abbiamo impedito alla Francia di partecipare al lungo, visto che si è sempre ritenuta superiore a noi! Quindi, lasciamo perdere queste polemiche e gioiamo… Siamo comunque tra i Paesi in cima al mondo!

Dopo questa gara, ovviamente si è dato il via alle medaglie che contano e, come sempre, si è iniziato dalle coppie di artistico: la disciplina, secondo me, più spettacolare, anche se quest’anno probabilmente quella meno ricca di sorprese.
Sì, erano presenti grandi nomi anche in questa gara ma, prima del via, si pensava che la corsa all’oro sarebbe stata tra la coppia russa Tatiana Volosozhar e Maxim Trancov e la coppia tedesca Aliona Savchenko e Robin Szolkowy, i grandi dominatori di questa disciplina degli ultimi anni.
Ammetto di essere una grande fan della coppia tedesca e la tifavo calorosamente, ma ho dovuto soffocare questo sentimento di fronte alla prova straordinaria, oserei dire assolutamente perfetta, dei russi. Veramente tanto di cappello e medaglia meritatissima.

Aliona e Robin, probabilmente conoscendo il risultato dei russi, hanno sbagliato tanto, troppo: hanno voluto rischiare il triplo Axel lanciato (una cosa che non si è mai vista) per attaccare un primo posto irraggiungibile, visti anche gli errori commessi in precedenza, ma l’hanno pagato caro, molto caro. Ovviamente non è stato atterrato e hanno perso l’argento a vantaggio della seconda coppia russa (Ksenya Stolbova e Fedor Klimov), che ha comunque eseguito un bellissimo programma. Tutto questo si è concluso in un terzo posto olimpico, il secondo terzo posto olimpico, un vero peccato per due campioni come loro… E, purtroppo, non li vedremo più dopo il mondiale di marzo perché hanno annunciato il ritiro, sarà una grande perdita per il mondo del pattinaggio.

Gli italiani hanno ottenuto buoni piazzamenti, ma si poteva fare meglio. Stefania Berton e Ondrej Hotarek sono arrivati undicesimi e, ancora più in basso, Matteo Guarise e Nicole della Monica. Purtroppo, però, entrambe le coppie hanno avuto dei problemi.
Stefania ha subito una bruttissima caduta nel lungo della gara a squadre che ha influito sicuramente su questa gara, considerato anche che hanno avuto meno giorni di riposo rispetto ai partecipanti delle gare successive, ma il loro sollevamento è assolutamente straordinario (e, lo vedete nell’immagine, toglie veramente il fiato).
Sono comunque due pattinatori fantastici, con una qualità di pattinaggio di tutto rispetto e in continua crescita, sono assolutamente da tenere d’occhio, soprattutto in campo europeo potranno dare in futuro grandi soddisfazioni. Voglio ricordare il bronzo storico per l’Italia ottenuto agli europei dello scorso anno e il loro oro a Skate Canada, una delle tappe del Grand Prix.
Purtroppo, anche Matteo Guarise ha subito un infortunio al menisco poco prima delle olimpiadi ma lui, campione mondiale di pattinaggio a rotelle, passato al ghiaccio proprio per disputare le Olimpiadi, non ha voluto rinunciare a questa esperienza. Ha voluto esserci a tutti i costi e tutti noi non possiamo che ammirare la sua forza!

Ragazzi, per oggi vi ho dato un piccolo excursus su quanto è successo alle prime gare, forse le meno interessanti ma altrettanto importanti delle altre. A breve, però, arriverà un altro articolo dove commenterò le gare più stratosferiche che si siano mai viste nel mondo del pattinaggio, non ci sono mai state gare di quel livello, nemmeno in campo olimpico, quindi vi aspetto qua a leggere e commentare con me e, credetemi, da commentare ci sarà parecchio!


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