PAUL HEATON, (THE GRIFFIN) and The Cross Eyed RamblerIl d...
Da Restoinascolto
PAUL HEATON, (THE GRIFFIN)
and The Cross Eyed Rambler
Il disco che nel 2008 non ha avuto rivali nella mia playlist annuale è stato quello di Paul Heaton, The Cross Eyed Rambler. L’occasione di ricordare questo album me l'ha fornita una puntata del cartone animato I Griffin, (per chi non lo sa va in onda alle 2 p.m. insieme ad American Dad su Italia uno: contenuti inredibilmente anticlericali, sesso (verbalmente) esplicito e assai-assai politicamente scorretti). Un giorno il piccolo Stewie va in chiesa a sentir messa coi suoi cari con un gran mal di pancia. Dopo aver mangiato l’ostia da di stomaco nel bel mezzo della navata, servendo su un piatto d’argento ai fedeli i forconi e i bastoni per la consueta caccia al blasfemo. Per sfuggire alla crociata, allora, ai “vecchi” di Stewie viene in mente di raggiungere i parenti in Texas quale rifugio sicuro, laddove accade che Brian, il cane dei Griffin, entra in un negozio e riceve, quale omaggio legato all'acquisto di una bottiglia di whiskey, una calibro 45; “è la legge del Texas” lo rassicura il negoziante. A quel punto del cartone è stato come se nella mia discoteca mnemonica avessero appoggiato la puntina sull'album di Heaton, sulla canzone God Bless Texas “good old texas, sat doin’ nothin, while the word’s up coughin’ asbestos, just a colt 45, and a jim bowie knife to protect us”. Un gran disco, The Cross Eyed Rambler, come se ne facevano una volta, con 12 canzoni e 12 potenziali hit single. Il nome dell’album è il nome di un famoso pub londinese (al quale Heaton ha dedicato il lavoro), nato nel 1703 e passato nei secoli attraverso i cambiamenti che la società gli ha imposto, fino ad arrivare al famigerato karaoke (la prima pagina del libretto esaudisce in maniera completa la storia, mentre la bellissima The Pub ne rappresenta la degna sintesi in musica). A quasi due anni dalla sua uscita, il manto dorato che avvolge l’album d’esordio dell’ex Housemartins e Beautiful South, non è stato scalfito di un che. Canzoni semplici e ottimamente suonate, testi attualissimi e mai banali (se avete tempo leggetevi le parole della conclusiva Everything is Everything). Davvero un disco nel quale è difficile dire qual è la migliore. Un paio però le voglio ricordare: la ballata The Ring From Your Hand che non sfigurerebbe in un album, anch’esso magnifico, quale Struck By Lightning di Graham Parker e una perfetta pop, Marmaids & Slaves d’ispirazione The The, e mi riferisco a Dusk. Tag: segnalato, tag: non fatevelo mancare!
Paul Heaton - God Bless Texas
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