Paul Jenkins molla Marvel e Dc e dichiara la sua indipendenza

Creato il 05 giugno 2013 da Comixfactory

Paul Jenkins


Paul Jenkins è stato uno degli sceneggiatori più rappresentativi del primo decennio di questo secolo e uno degli autori più legati alla gestione Bill Jemas e Joe Quesada della Marvel (tra le sue opere non possiamo non citare Sentry - una sorta di superman schizofrenico della casa delle idee - la bellissima Inhumans ma soprattutto la miniserie campione d'incassi Wolverine: Origins). Negli ultimi tempi il coinvolgimento dell'autore britannico con la Marvel (e con il fumetto mainstream in genere, se si esclude un breve ed effimero ciclo di episodi sulle pagine di Batman The Dark Knight sulle cui pagine di occupava di sviluppare i plot di David Finch) è andato via via diradandosi; abbiamo così assistito alla sua parziale uscita di scena... almeno fino a ora.
Paul Jenkins ha, infatti, recentemente firmato un contratto di esclusiva con i Boom! Studios una decisione molto forte, presa per rivendicare la sua voglia di indipendenza e l'assunzione del pieno controllo su ciò che scrive, nel bene e nel male. Ecco come ha rivendicato la sua decisione ai microfoni di Comic Book Resources:

"Ho scoperto, dopo essere entrato nei quaranta, che sono principalmente guidato dal desiderio di raccontare buone storie, ma anche di occuparmi di loro attraverso tutte le fasi del processo creativo, con la stessa cura con la quale un pastore si occupa del suo gregge. 
Sono enormemente frustrato dal fatto che abbiamo a che fare con circuiti chiusi, ma sono ancor più frustrato dal fatto che il mio nome sia collegato a prodotti creativi che non sono completamente stati curati da me.
Il Signore lo sa che come autore non sono perfetto... ma posso dirvi una cosa con certezza: mi ricordo quando le cose erano molto più semplici, basta tornare indietro ai tempi della linea Marvel Knights. All'epoca la Marvel era sull'orlo del fallimento e non avevano altra scelta se non dare agli autori tutta la libertà e la fiducia che molti di noi meritano.
Se penso a quei giorni vedo opere come gli Inumani e Sentry, il mio ciclo di episodi su Spider-Man con Bucky [Mark Bukingam] e Humberto [Ramos], e i vari successi come Wolverine: Origins e altre storie, e so - perché ero lì - che quei successi furono possibili in gran parte perché ci fu data piena libertà creativa senza essere ostacolati da richieste editoriali.
E' solo che le cose non sono andate così che per un po'. Negli ultimi anni, mi son trovato ad assistere, impotente, a come gli editor apportavano cambiamenti inutili e dannosi a sceneggiature e disegni rispetto ai quali in precedenza non avrebbero fatto nulla. Mi infastidisce davvero molto vedere come il controllo delle testate sia passato dai creatori, che erano l'obiettivo primario degli editori mainstream, a quello delle corporazioni che, adesso, prendono le decisioni in base alla volontà degli azionisti.
Voglio creare fumetti nel modo in cui questi dovrebbero essere creati. Voglio che i personaggi muoiano e rimangano morti, o almeno che le decisioni che riguardano una serie conducano a qualcosa di più che a una inevitabile restaurazione dello status quo".

Sentry
in una illustrazione di
David Finch


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