Martha Marcy May Marlene, invece, da quanto io mi ricordi, è uno dei pochissimi fillm dedicati alle sette di giovani americani panteisti e violenti che da quelle parti, specie alle estremità occidentali e orientali, hanno sempre rappresentato un modo estremo di rifiuto della società. Non solo contro il capitalismo, ma contro l'idea stessa di libertà socializzata e ottenuta attraverso un compromesso collettivo. Un'idea di alterità che spaventa, che annulla l'individuo e ricrea una dimensione chiusa e soffocante pari a qualle che si vuole fuggire; Il film racconta gli effetti sulla psiche di una ragazza prima sedotta da una setta alla Charles Manson e poi fuggita. È tutto giocato sull'inquietudine e la fragilità della protagonista, le immagini vivono di precarietà e tremore, cupe e anche in questo caso pericolosamente esposte al limite estremo che porta alla follia e alla tragedia. La discussione su un altro tipo di libertà, non negoziabile e coercitiva, mi ha ricordato le riflessioni del Franzen di Libertà. Meno lucido, ma legato a filo doppio con una deriva distruttiva che gli intellettuali americani vivono come una pericolosa attrazione.
Martha Marcy May Marlene, invece, da quanto io mi ricordi, è uno dei pochissimi fillm dedicati alle sette di giovani americani panteisti e violenti che da quelle parti, specie alle estremità occidentali e orientali, hanno sempre rappresentato un modo estremo di rifiuto della società. Non solo contro il capitalismo, ma contro l'idea stessa di libertà socializzata e ottenuta attraverso un compromesso collettivo. Un'idea di alterità che spaventa, che annulla l'individuo e ricrea una dimensione chiusa e soffocante pari a qualle che si vuole fuggire; Il film racconta gli effetti sulla psiche di una ragazza prima sedotta da una setta alla Charles Manson e poi fuggita. È tutto giocato sull'inquietudine e la fragilità della protagonista, le immagini vivono di precarietà e tremore, cupe e anche in questo caso pericolosamente esposte al limite estremo che porta alla follia e alla tragedia. La discussione su un altro tipo di libertà, non negoziabile e coercitiva, mi ha ricordato le riflessioni del Franzen di Libertà. Meno lucido, ma legato a filo doppio con una deriva distruttiva che gli intellettuali americani vivono come una pericolosa attrazione.
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