In alcune aree del Giappone sono stati scoperti hotspot di materiale radioattivo. E dilaga la paura. Molto più di quella scoppiata dopo il disastro nucleare di Fukushima. Esperti del settore hanno assicurato “che le piccole aree di incremento della radioattività non rappresentano una minaccia”… ma basterà a rassicurare la popolazione? Sul tetto di una casa di Yokohama sono stati trovati 195 becquerel di stronzio-90. Un gruppo di cittadini di Funabashi, nella prefettura di Chiba, ha riscontrato 5,82 microsievert all’ora (µSv/h) in un parco pubblico. Nel distretto di Setagaya a Tokyo è stata rimossa una fascia di pavimentazione stradale livelli di radioa radioattività di 3,35 µSv/h. Dopo il disastro di Fukushima il limite ufficiale di esposizione alla radioattività è stato fissato dalle autorità a 20 mSv all’anno, che corrisponde a circa 2,28 µSv/h. I livelli riscontrati non dovrebbero destare preoccupazioni, ma “la popolazione è terribilmente nervosa”. Come dargli torto? Gli esperti del settore, comunque, assicurano che “dovunque si vada nel mondo, se si porta con sé un rivelatore di radiazione, prima o poi s’incapperà in qualcosa che emette più del fondo naturale di radiazione della zona”. (Fonte: L’Espresso)