PAVIA. Alimentiamo il gioco ed Educhiamo il gioco: progetti del Pavia Calcio per i più giovani.
Creato il 21 gennaio 2016 da Agipapress
PAVIA. Imparare il Fair
Play e alimentarsi correttamente: questi gli obiettivi di "Alimentiamo il
gioco" ed "Educhiamo il gioco", progetti realizzati dal Pavia
Calcio e che appartengono ad un più ampio progetto di radicamento sul
territorio della società calcistica; scopo dell’iniziativa realizzata con
Università di Pavia, Ufficio Scolastico Territoriale, Diocesi di Pavia e CSI, è
la fidelizzazione del pubblico più giovane.
"Per noi è
fondamentale avere in squadra ragazzi giovani e di conseguenza collaborare con
la scuola per crescere insieme il futuro della città" ha commentato questa
mattina al Fortunati l'amministratore delegato del Pavia David Wang.
"Alimentiamo il
gioco" è un progetto su alimentazione e prevenzione, destinato a studenti
delle scuole secondarie di primo grado, agli insegnanti e ai nuclei familiari
degli studenti coinvolti. Ideato da Luca Correale e Isabella Ruggeri,
l'iniziativa ha l'obiettivo di trasmettere informazioni sulla corretta
alimentazione avvicinando i ragazzi al mondo dello sport attraverso lezioni
frontali con nutrizionisti e testimonianze dirette, perché come ha ricordato
questa mattina la professoressa Marisa Arpesella "Il calcio viene spesso
praticato ma non proposto in ambito educativo".
In una prima fase saranno
8 le scuole coinvolte, 4 di Pavia e 4 site sul territorio provinciale.
Da
novembre 2016 alla chiusura dell'anno didattico si svolgerà invece la seconda
fase del progetto, in cui l'Ac Pavia auspica il coinvolgimento di più istituti.
"Educhiamo il
Gioco" riguarda invece giovani atleti, nuclei familiari e istruttori
all'interno del torneo degli oratori. Gli obiettivi sono molteplici: favorire
nei ragazzi la formazione di una cultura positiva dello sport, sviluppare
atteggiamenti positivi quali il rispetto delle regole, la tolleranza e la
collaborazione, proporre un modello positivo di tifo e identificare lo sport
come catalizzatore delle reazioni umane.
Serena Baronchelli