PAVIA. Asm pomo della discordia in consiglio; la vicepresidente dà del matto ad un consigliere e se ne va.

PAVIA. Depaoli sfiduciato, la vicepresidente ASM che da del matto ad un consigliere e se ne va: dov’è adesso quella unione d’intenti tanto sbandierata dal Pd fino ad oggi?
Il caos in consiglio ha regnato sovrano e la seduta di ieri sera è stata segnata da una serie di colpi di scena.  Madre di tutte le polemiche, la questione ASM e l’atteggiamento della vicepresidente dell’azienda Silvia Vinci che deride il consiglio comunale. "Non accetto che la vicepresidente di ASM suggerisca a chi dovrebbe controllare, quali risposte dare alle osservazioni del M5S circa le modifiche dello Statuto, girando tra i banchi della maggioranza che l'ha nominata - ha commentato a riguardo il capogruppo di M5S Giuseppe Polizzi tacciato di “pazzia” dalla stessa Vinci -. Non accetto che la Vinci dia del matto in sede istituzionale a un consigliere comunale che solleva dubbi su alcune modifiche. Dubbi che, tra l'altro, sono stati confermati da alcuni interventi della maggioranza. Su ASM tornano ad addensarsi le nuvole: la nomina di un nuovo CDA ha inaugurato una stagione che preoccupa. Perché si è voluto indebolire la posizione dei 44 Comuni della Provincia di Pavia? Cosa c'è dietro? Il timore è che sia iniziata la trasformazione di ASM in qualcosa di diverso rispetto alla società sino a ora conosciuta. E questa “trasformazione” passa attraverso l'indebolimento del controllo dei cittadini su ASM".
E mentre Polizzi afferma questo, sul proprio profilo Facebook la Vinci posta una frase secca: “Non accetto l'arroganza, la superbia e la mancanza di rispetto per il lavoro”. "Il fiore all'occhiello di questa serata surreale è stato determinato dalla vicepresidente Asm Silvia Vinci - ha aggiunto l'ex sindaco Alessandro Cattaneo - chiamata a rispondere ad una semplice domanda del consigliere Polizzi, lo ha definito matto ripetutamente e ha abbandonato l'aula. La nostra giunta avrà avuto mille difetti ma ha sempre saputo gestire i rapporti con Asm. Se Depaoli deciderà di subire le decisioni di Brendolise potrà facilmente terminare il mandato. La spaccatura fra giunta e consiglio sancisce una triste realtà: il sindaco, a conti fatti, non è più Depaoli". Il fatto che la maggioranza abbia presentato un emendamento a una delibera su Asm ha rappresentato di per sé una doccia fredda per Massimo Depaoli. Quando la delibera è andata in votazione, il sindaco ha chiesto la parola e ha dichiarato: "Mi impegno a farmi carico dei contenuti dell'emendamento e vi chiedo di ritirarlo". Nessuno dei componenti della maggioranza se lo aspettava, men che meno il neo capogruppo Pd Francesco Brendolise. Dopo una breve sospensione, la maggioranza ha deciso di confermare l'emendamento, andato in votazione e approvato con soli quattro voti contrari: quello di Silvia Chierico, Claudia Bianchi, Roberto Rizzardi e il sindaco stesso. A quel punto uno sconfortato Depaoli ha abbandonato l'aula, seguito dai componenti di giunta presenti,  eccezion fatta per Davide Lazzari e Fabio Castagna. Essendoci il numero legale, la delibera è stata votata e approvata, mentre l’opposizione si asteneva considerando che non avesse senso votare una delibera che aveva come relatore un sindaco assente. "La crepa fra capogruppo e giunta è ormai difficilmente sanabile - riflette il capogruppo della lista civica “Pavia con Cattaneo” Rodolfo Faldini -. È una situazione anomala che palesa le difficoltà in cui versa Depaoli, stretto tra cerchio magico e la personalità di Brendolise che non pare incline a fare da zerbino alle strategie su Asm. L'abbandono dall'aula di Depaoli sancisce una crisi che appare grave e la cui risoluzione è tutta da inventare".
"Neanche Piera Capitelli aveva raggiunto un punto così basso abbandonando in polemica la sua maggioranza - sottolinea polemico il capogruppo Lega Nord Matteo Mognaschi -. Il sindaco ieri è stato pubblicamente sfiduciato dal Pd, votando contro un emendamento di cui aveva chiesto il ritiro e certificando che, a parte un ristretto cerchio magico, non lo segue più nessuno. Prendiamo atto che Depaoli non è in grado nemmeno di governare il suo partito, figuriamoci la città. Si dimetta per il bene di Pavia". "Di certo Depaoli non ha più il polso della situazione - ha rincarato il capogruppo NCD Nicola Niutta -. Ciò che è stato fino a oggi non sarà più lo stesso da domani. Quanto accaduto ieri sera è una sorta di spartiacque: o si riparte cambiando le cose o si soccombe. Depaoli ha palesato il suo cerchio magico. Si diceva che il vecchio CdA di Asm avesse in pugno le sorti della maggioranza. Ora, non solo ne determina le sorti ma si prende gioco dell'organo politico che dovrebbe controllarla". Più di un consigliere di maggioranza, fra cui l'ex capogruppo Pd Davide Ottini, ha in effetti dichiarato di sentirsi offeso dal comportamento di Silvia Vinci.  "Oramai siamo di fronte a una vera e propria faida interna fra chi vorrebbe che il consiglio non fosse altro che un passacarte e chi siede in consiglio per fare politica" ha chiosato Niutta. di Serena Baronchelli