La protesta è derivata dal fatto che si sono visti negare la possibilità di istituire un banchetto per la proposta di legge “Tempo di essere madri” ed hanno interpretato questo come una violazione della libertà di espressione. “Volevamo ribadire la nostra costituzionalità e il nostro diritto a stare in piazza come qualsiasi altro movimento – ha spiegato Jacopo Merlini responsabile cittadino di Cpi dopo essersi liberato dal bavaglio -. Ci sembra assurdo che ci venga negato il diritto di allestire banchetti o manifestazioni perché qualche associazione in malafede non condivide il nostro operato. Ce la prendiamo soprattutto con il sindaco Massimo Depaoli per aver fatto sì che questo accadesse. Lui ha motivato il suo operato parlando di sicurezza ma dalle sue recenti dichiarazioni si evince tutt’altro”.
“Non ho concesso il banchetto né a CasaPound né ad Anpi per ragioni di tutela della sicurezza – ha spiegato il primo cittadino –; in altre circostanze, invece, non è stato negato alcun permesso: sono stati gli stessi attivisti a ritirare la richiesta dato che non riuscivano a organizzare il banchetto. Ad ogni modo ci tengo a precisare che non metto sullo stesso piano Anpi e CasaPound, esattamente come non metto sullo stesso piano Arcigay e CasaPound”.
“Mi fa impressione che durante un consiglio comunale venga consentita una tale pagliacciata - ha esclamato il consigliere di opposizione Giuseppe Polizzi prendendo la parola -. Nelle lettere dei condannati a morte per la Resistenza si legge chiaramente “ci siamo battuti per la libertà di parola di tutti”. “Tragga le sue conclusioni” è stata la lapidaria risposta del presidente del Consiglio Antonio Sacchi. Lo sdegno di Polizzi però suscita la dura reazione del consigliere di minoranza l'ex sindaco Alessandro Cattaneo. “Nessuno in quest’aula può dare lezioni di democrazia al prossimo – ha sbottato Cattaneo –; anch’io sono lontano dal pensiero di CasaPound ma non ritengo che queste persone debbano essere imbavagliate. Il consigliere Polizzi parla di pagliacciate ma le manifestazioni di Arcigay con vestiti eccessivi e individui che offrono le chiacchiere non sono da meno”.
a cura di Serena Baronchelli