PAVIA. Cavallaro (UilTec Uil) sul caso ASM:“La magistratura si attivi perché si possa capire quale futuro avrà l’azienda”.

Creato il 11 ottobre 2015 da Agipapress

Pietro Cavallaro UILTec

PAVIA. C’è tensione fra i dipendenti di ASM Pavia e di questo stato si fanno portavoce i sindacati.  In particolare la posizione della UilTec di Pavia espressa dal suo responsabile Pietro Cavallaro è di forte preoccupazione.  “Abbiamo rilevato una preoccupazione molto forte fra i dipendenti di ASM alla notizia dell’ammanco nelle casse di ASM – commenta Cavallaro – ed è uno stato d’animo comprensibile. Sono spaventati perché il futuro si fa particolarmente critico; la sparizione di questi soldi rende difficile la possibilità di dare forma ad un piano aziendale serio”.  Se non sono a rischio gli stipendi, in realtà diventa problematico il futuro dell’azienda.  “Il nostro auspicio è che la magistratura faccia le indagini necessarie e con solerzia per poter chiudere in fretta questo capitolo e poter permettere all’azienda di tornare a pianificare la propria attività”. Un’attività legata all’erogazione di servizi fondamentali per il cittadino che devono essere tutelati.
“Dopo che si è fatta chiarezza – conclude Cavallaro della UilTec – vorremmo che l’azienda cogliesse l’occasione per darci delle risposte possibili e concrete e questo momento critico diventasse un’occasione di incontro e di dialogo con l’azienda; un dialogo che abbiamo sempre chiesto senza ottenere risposta. Crediamo che sia giunto il momento anche per sederci intorno ad un tavolo e discutere dei piani aziendali. Anche perché il Comune dovrà decidere quali sono le linee di indirizzo di questa azienda, cioè decidere e far sapere che cosa vorrà fare di questa azienda”.
Un problema legato anche al futuro progetto già avviato, dell’acquisizione di LGH (Linea Group Holding) che detiene ancora il 20% del capitale ASM Pavia, da parte della A2A la prima multiutility italiana; la situazione che si è verificata con questo ammanco di capitale, potrebbe ripercuotersi negativamente sulle trattative in corso e mettere a rischio l’operazione.
(mpa)