PAVIA. Dall'ANCI Lombardia: più autonomia agli enti locali per far ripartire il Paese.
Creato il 05 giugno 2015 da Agipapress
PAVIA.
Concedere più autonomia agli enti locali per risollevarsi dalla crisi: la richiesta arriva da Roberto
Scanagatti, presidente di Anci Lombardia e sindaco di Monza, durante il suo tour nelle province lombarde ed è rivolta al
Governo centrale.
In
un incontro con il sindaco di Pavia Massimo Depaoli, Scanagatti ha sostenuto
che, se da un lato la legge di stabilità ha allentato i vincoli imposti dal
patto di stabilità, dall'altro ha ridotto i trasferimenti correnti ai comuni,
risorse indispensabili per continuare a garantire i servizi ai cittadini.
E
senza le risorse risultano difficili anche gli investimenti, resi possibili
dall'allentamento dei vincoli.
Il
presidente ha ricordato come in questi anni "i Comuni hanno contribuito
più di altre istituzioni al risanamento della finanza pubblica. Abbiamo
contribuito per circa 19 miliardi tra obiettivi finanziari del Patto di
Stabilità e tagli. L'aumento della tassazione è stato inferiore alla dimensione
dei tagli. Inoltre ci sono state norme che hanno invaso l'autonomia
organizzativa dei Comuni aggravando e complicando la vita di amministratori e
funzionari senza apportare alcun risparmio".
La
proposta di ANCI è precisa: ai Comuni si diano certezze, lasciando loro
l'intero gettito delle tasse immobiliari locali senza scambio con la
partecipazione all'Irpef. Si definisca il loro obiettivo finanziario e sia
lasciata loro la responsabilità di decidere come raggiungerlo, eliminando tutte
le norme che in questi anni entrano nel particolare.
"Dai
primi riscontri abbiamo la conferma di ciò che sosteniamo da tempo - ha
sottolineato Scanagatti -. La situazione diventa ogni giorno sempre più
critica.; fatichiamo ormai a garantire anche i servizi minimi indispensabili ed
è netta la sensazione di mancanza di piena consapevolezza di questa situazione
da parte del Governo. Sono i sindaci dei Comuni più piccoli quelli in maggior
difficoltà.
Da loro arriva una pressante richiesta di aiuto, soprattutto su
come proseguire nell'attività quotidiana con le sempre minori risorse
disponibili".
Per
il presidente di Anci Lombardia "a tutto ciò si aggiunge la grande
incertezza legata al mancato trasferimento dei fondi compensativi per coprire i
buchi creati dal passaggio dall'Imu alla Tasi. La ciliegina sulla torta, se
così si può dire, è data dal gran caos amministrativo generato negli enti
locali dall'armonizzazione contabile, giusta in linea di principio perché prevede
una razionalizzazione delle procedure amministrative sulle entrate e sulle
uscite finanziarie dei comuni, ma che introdotta in modo repentino come è stato
fatto con l'ultima legge di stabilità, non solo ha prodotto un aggravio di
lavoro, ma ha in parte annullato la positiva riduzione dell'obiettivo di
patto".
a
cura di Serena Baronchelli
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