è giunto il momento di rassegnare le dimissioni, con effetto immediato, da tutte le cariche da me ricoperte nell'Apc-Associazione partigiani cristiani, compresa la delega a rappresentare l'Associazione stessa nella Fivl-Federazione italiana volontari della libertà, cui l'Apc è federata.
Da tempo, come ben sai, avrei dovuto prendere questa decisione, ma solo per un doveroso rispetto nei tuoi confronti ho indugiato fino ad oggi. Difatti nel 2004, dopo un importante intervento chirurgico, sono stato costretto a dimettermi sia dall'Aifo-Associazione italiana amici di Raoul Follereau, dal sottoscritto costituita in Pavia nel 1985, che dall'Associazione “Ludovico Necchi” fra laureati e diplomati dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, attualmente denominata ALUMNI CATTOLICA, di cui ero presidente del Gruppo locale di Pavia e provincia, oltre che componente la giunta nazionale. Allora non mi sono ritirato anche dall'Apc perché capivo che l'Associazione stava attraversando un periodo difficile. Periodo che, purtroppo, non è stato ancora superato e che perdura dal 1998, anno in cui mi sono trovato a lavorare intensamente nell'Apc stessa, ereditandone il testimone da mio padre Francesco, mancato nel 2000.
Caro Presidente Morini, mi hai voluto da subito al tuo fianco e ritengo di aver sempre collaborato con la massima sincerità e onestà, dedicando tempo (e non solo) per il conseguimento degli obiettivi programmati e rifiutando l'offerta, spesse volte da te fattami, di sostituirti alla Presidenza.
Come dicevo, le difficoltà incontrate all'inizio del mio impegno associativo non sono state superate, anzi rendono ancora oggi difficoltoso lo svolgimento quotidiano delle varie attività. Non è, comunque, per questo motivo che oggi lascio ogni mia responsabilità nell'Apc, ma sono indotto a prendere questa decisione per ragioni personali riguardanti soprattutto la mia salute.
Al termine di questo lungo cammino associativo, mi sento in dovere di ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito in questa generosa dedizione alla causa comune. Altrettanta riconoscenza esprimo agli amici conosciuti nella Fivl, di cui per anni sono stato consigliere nazionale come delegato Apc.
Un deferente pensiero riservo anche ai soci, e sono molti, che in questi anni ci hanno lasciato.
Ritengo che il mio “servizio” abbia avuto termine sabato 25 aprile scorso presso la Chiesa pavese di Santa Maria del Carmine, quando sono stato chiamato a leggere “La Preghiera del Ribelle” di Teresio Olivelli, Servo di Dio, in sostituzione del presidente provinciale Aned-Associazione nazionale ex deportati politici, geom. Luigi Bozzini, recentemente scomparso, che condivideva con me la carica di vicepresidente nazionale Apc.
Un affettuoso saluto a Te, caro Presidente, unitamente a un sincero ringraziamento da estendere a dirigenti, soci e simpatizzanti, di cui conserverò un caro ricordo.
Pavia, 22 maggio 2015.
Emanuele Gallotti