PAVIA. Faldini (Civica): “L’accordo di Depaoli sugli oratori è il frutto del mio pressing”.
Creato il 26 giugno 2015 da Agipapress
PAVIA. “Alla fine
Depaoli capitola su un tema che mi è stato caro durante il mandato assessorile”.
E’ soddisfatto ma solo a metà il consigliere Rodolfo Faldini capogruppo della
Civica “Pavia con Cattaneo” all’annuncio della collaborazione fra Comune e
Diocesi per sostenere l’attività svolta dagli oratori per i ragazzi che restano
in città d’estate e quindi a sostegno delle famiglie.
D’altronde era
stato proprio Faldini a portare all’attenzione di tutto il fatto che nel bilancio la
nuova amministrazione non avesse inserito l’importo da destinare agli Oratori,
interrompendo di fatto una collaborazione che la scorsa amministrazione, e
Faldini in particolare come assessore, avevano realizzato arrivando a definire
anche un protocollo d’intesa per dare il via ad una compartecipazione fattiva.
Il problema era
stato sollevato da un suo intervento in Commissione e in consiglio.
Ora ritiene che se ne vedano i risultati?
“I contributi che
si stanzieranno sono di esigua portata rispetto alle reali esigenze ma sono in
linea con il passato e politicamente hanno un grande significato – risponde il
capogruppo Faldini -. Riconoscono un fondamentale ruolo che gli oratori
esercitano dal punto di vista sociale. Va bene destinarli a sostegno dei Grest
con percentuali che sono state precisate dagli amministratori, per carità,
piuttosto che niente meglio così ma a mio avviso va valorizzata proprio la
sussidiarietà che l'istituzione “oratorio” svolge per la collettività, e non
solo durante l'estate”.
Manca un
protocollo d’intesa per arrivare a realizzare a pieno questo raccordo fra istituzioni?
“L'oratorio non è
un baby-parking ma una realtà in cui si educano i giovani e per questo, negli
scorsi anni, avevamo proposto e sottoscritto un protocollo d'intesa alla
Diocesi di Pavia, con il quale si riconoscevano presupposti fondamentali per la
crescita delle nuove generazioni esaltando il ruolo degli Oratori – risponde Faldini
-. Da qui, la necessità di sostenere concretamente, anche con poco, tale
filosofia, cosa che oggi purtroppo manca. A suo tempo fu fatta una cerimonia
solenne in Municipio con tanto di firma di sindaco e vescovo. Il protocollo
prevedeva oltre ai cerimoniali, il rispetto di un dialogo e di una
collaborazione che ora può essere disconosciuta in qualsiasi momento a seconda
del tempo o dall'umore dell'amministratore di turno”.
Come valuta allora
l’accordo reso noto oggi? “Ben altra cosa dal protocollo che istituzionalizzava
contributi e cooperazione, a differenza di quanto concesso oggi che par più una
questua che un contributo. Ad ogni buon conto meglio piuttosto che niente ma questo
è frutto del mio lavoro di pressing che alla fine ha avuto ragione e del quale,
di questo sì! sono molto soddisfatto.”
(mpa)
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