"Chi meglio di me può dire cosa rappresenta la Maugeri nella realtà italiana? - ha chiesto ai presenti l'assessore regionale alla Sanità Mario Melazzini - Regione Lombardia ha incontrato le sei ASL su cui gravitano gli istituti lombardi e ribadisce la necessità di salvaguardare al cento per cento la professionalità e tutti i rami d'azienda".
"Questa non è una vicenda locale - ha sottolineato con vigore la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni - la questione avrebbe dovuto essere tempestivamente affrontata sul piano nazionale, ma il silenzio, a volte, può essere una risposta in politica". La ferma volontà di agire concretamente per modificare l'attuale status quo è stata successivamente espressa anche dal consigliere regionale Lega Nord Angelo Ciocca, dal consigliere regionale Pd Giuseppe Villani, dall'onorevole Chiara Scuvera, dal senatore Luis Alberto Orellana e da tutti i capigruppo del consiglio comunale pavese.
"Non possiamo nascondere che la caduta dei ricavi dal 2011 al 2014 sia un fatto pesantissimo da assorbire - ha riconosciuto amaramente il direttore generale della Fondazione Fabrizio De Matthaeis - il sistema bancario non sta aiutando, ma desideriamo che la Fondazione esca da questo percorso più forte di prima". I sindacati si stanno mobilitando con ogni loro forza per trovare una via d'uscita che salvaguardi il capitale umano ancor prima di quello economico. "Urge dare una prospettiva di continuità aziendale - ha dichiarato Gilberto Creston responsabile sanità CGIL intervenuto in rappresentanza di tutti i sindacati - la cattiva gestione del settore a livello nazionale ha coinvolto anche la nostra regione,ma rifiutiamo categoricamente di passare da un contratto di sanità pubblica a uno di sanità privata: anche se non tutti se ne rendono conto, le differenze sono abissali". Ma nessuno, in fondo, perde la speranza. "Si vive anche di sogni" ha affermato Francesco Signorelli (USB). a cura di Serena Baronchelli