PAVIA. Il coordinatore politico Micaela Scala lascia Azione Democratica per seguire il mondo associazionistico-sociale.

Creato il 02 dicembre 2015 da Agipapress
PAVIA. “Azione Democratica e Micaela Scala comunicano che per impegni sopraggiunti con l'associazione Ad Maiora, della quale è presidente, Micaela Scala lascerà l'associazione politica Azione Democratica ed il ruolo di coordinatore politico che risulta ogni giorno più impegnativo visto il crescere di Azione Democratica sul territorio e l'ambizioso programma previsto per il 2016”. La nota diffusa poco fa mette fine ai rumor che erano circolati da qualche tempo su questa eventualità.  Nessuna crisi interna ad Azione Democratica, dunque, come lasciano intendere anche le parole di stima che chiudono la comunicazione: “Il presidente Fabrizio Protti, il vicepresidente Giammatteo Rona e il segretario politico Daniela Vittori ringraziano Micaela Scala per il suo contributo politico che ha consentito ad Azione Democratica di crescere, rinnovandole la stima e augurandole i migliori auspici per le battaglie di impegno civile che condurrà con Ad Maiora”. E anche la stessa Micaela Scala raggiunta telefonicamente, conferma il contenuto e i toni distesi della nota.
Non si può però non domandarsi come mai a pochi mesi dal suo ingresso in AD il nuovo coordinatore politico abbia deciso di lasciato nonostante avesse costruito buoni rapporti interni ed esterni. 
“Le ragioni sono esclusivamente di ordine pratico; gli impegni con Ad Maiora sono aumentati in modo assolutamente imprevisti e dunque, gestire malamente due situazioni e due realtà di questo genere, non mi piaceva, sia come principio che come senso di rispetto verso le persone con cui mi relaziono. Gestire le esigenze di Ad Maiora, un’associazione che cura con particolare attenzione il tema delle disabilità, infatti, è molto impegnativo dal momento che le esigenze sono tante, importanti e quindi non trascurabili”. Gestire due realtà del genere è senza dubbio impegnativo ma quali sono le problematiche da affrontare oggi da parte di un coordinatore politico se ha a che fare con un gruppo politico nuovo? “Le problematiche non ci sono o sono troppe; attualmente un gruppo che si definisce politico rischia di avere la stessa credibilità di tutti gli altri quindi secondo me la cosa principale da considerare è la concretezza. Se un gruppo politico si vuole imporre sul territorio non deve fare assolutamente demagogia ma fare fatti. Questo è ciò che chiede la gente e credo che sia legittimo in un momento in cui la politica ha fatto troppe parole. Coordinare un gruppo non è semplice soprattutto uno come AD dove ogni individuo ha le proprie idee spesso anche in contrasto con altri ma questo è assolutamente fattibile; però è chiaro che  gli obiettivi devono essere comuni e condivisi”. Ha parlato di demagogia, forse è questo il problema con AD? Si è fatta demagogia? “No in AD non si è fatta demagogia e poi di fatto AD è forse l’unico gruppo politico che in questo momento ha fatto  realmente opposizione, quindi ritengo che questo problema non ci sia. Certo, ritengo che si possa sempre fare di più  e mi auguro che lo facciano e sono certa che lo faranno”. Ma allora, dando spazio all’associazionismo, significa che per Micaela Scala l’impegnopolitico è terminato? “Non direi proprio che è terminato. L’uscita da AD è solo un’uscita da un gruppo politico del territorio, nuovo ma locale. Il mio obiettivo ora è l’aspetto sociale e dell’associazionismo. Ritengo che anche seguendo questo aspetto, si faccia politica, anzi, forse fai una politica delle cose buone, concreta sul territorio, quella che serve ai cittadini e rivolta a quelli con particolari fragilità. Credo che questo sia il modo vincente per fare politica oggi. Oltretutto un politico non smette mai di fare politica; magari esce da una compagine o da un certo scenario ma la politica la si fa sempre perché chi non partecipa, non ha poi diritto nemmeno di criticare. La mia quindi non è un’uscita dall’impegno politico. Il mio obiettivo, ora, non è fare opposizione ma costruire fatti concreti per risolvere dei problemi contingenti. Poi chi vorrà appoggiare queste “campagne”, ben venga!”Miriam Paola Agili