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PAVIA. Il Manzoni agricoltore: un aspetto del grande scrittore poco noto ma molto importante

Creato il 22 aprile 2015 da Agipapress
PAVIA. Manzoni agricoltore: una veste nuova o poco nota al grande pubblico dell’autore de I Promessi Sposi.  Tanto che domani 22 aprile alle 17,30 presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, a lui sarà dedicato un interessante appuntamento “Campi e piante di Lombardia: Alessandro Manzoni agricoltore” terzo appuntamento del ciclo d’incontri che prepara e accompagna la “Mostra Le carte dei cibi. Territorio, prodotti, pranzi di una città agricola e universitaria” organizzata dalla Biblioteca Universitaria e dall’Università di Pavia con il patrocinio di EXPO Milano 2015. PAVIA. Il Manzoni agricoltore: un aspetto del grande scrittore poco noto ma molto importanteLa passione di Manzoni per l’agricoltura, lui che era un grande proprietario terriero, caratterizza tutta la sua vita con una assiduità e una competenza molto elevate come risulta dalla documentazione storica presente nei suoi scritti. Nel romanzo de I Promessi Sposi ha una grande attenzione nella descrizione paesaggistica e mostra una competenza superiore al normale nella descrizione della “vigna di Renzo”.  Meno famose sono invece le numerose lettere nelle quali dà notizia dei suoi esperimenti di coltivazione, chiede sementi, parla dei libri di agricoltura che studiava. Manzoni, ad esempio, è stato fautore della sperimentazione della coltivazione del cotone ed un promotore della presenza della Robinia per rafforzare argini e massicciate, contribuendo così a modificare il paesaggio della campagna lombarda. E’ un Manzoni quasi dimenticato ma al contrario, ben conosciuto ai suoi tempi tanto che il professor Santo Garovaglio docente di Botanica all’università di Pavia, nel 1866 gli dedicò un lichene da lui scoperto denominandolo “Manzoniacantiana”.

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