PAVIA. Nuovo sito, una
pubblicazione,comunicazione sui social network, istituzione di uno Sportello
Lavoro e a breve anche delle App per smartphone: ANDI Pavia intende favorire
sempre più la comunicazione fra i soci facendo fronte comune per combattere
l'abusivismo della professione e il mercato low cost.
Il primo passo in questa
direzione è stato regalare al sito www.andipavia.it una nuova
veste grafica dotata di due livelli di accesso: uno pubblico (circa il 60%
del sito) che comprende anche l'area per la stampa, e uno riservato ai soci.
"ANDI è la più
importante sigla sindacale in campo odontoiatrico - spiega il presidente il
dottor Marco Colombo - il riferimento più importante per il libero
professionista. Non devono essere i soci a cercare le informazioni ma le
informazioni devono raggiungere i soci. Finalmente siamo riusciti
a Pavia a creare una sezione Giovani, risultato che desideravo vedere
realizzato da tanto tempo. Creare collaborazione fra i giovani odontoiatri è
fondamentale, soprattutto in un momento in cui a livello sindacale e lavorativo
sussistono grosse difficoltà. Un giovane esce dall'università e fatica a
trovare un posto di lavoro. L'ambiente è saturo e i giovani vengono catturati dai
centri low cost".
L'attenzione di ANDI Pavia sul fronte del lavoro giovanile è dimostrata dalla
creazione di uno "Sportello Lavoro" all'interno del sito, in cui
verrà dato spazio a offerte e opportunità lavorative, non solo legate al
territorio pavese. L'obiettivo di ANDI è infatti creare un circuito di
professionalità in grado di sensibilizzare la popolazione sui rischi che comporta
l’affidarsi a chi esercita abusivamente la professione odontoiatrica,
soprattutto per quanto concerne la contrazione di infezioni.
"Qualcuno finalmente ha cominciato a chiedersi quale differenza intercorra
fra le due realtà - commenta il presidente Colombo -. E' invece ancora troppo
difficile far comprendere che odontotecnico e odontoiatra non sono
sinonimi".
In tema di pulizia e igiene, inoltre,il presidente Colombo ha riportato all’attenzione
un argomento emerso di recente sulla stampa ma che rappresenta un falso
problema, la Legionellosi in quanto una delle priorità assolute in uno studio odontoiatrico
è proprio l’igiene.
"Un rischio di salute pubblica che lega direttamente
la Legionella allo studio odontoiatrico non esiste nel momento in cui si
seguano le normali pratiche quotidiane che impongono pulizia e disinfezione -
sottolinea il dottor Colombo -. Il batterio della legionella, per entrare nei
nostri studi, deve passare attraverso l'acqua potabile e riuscire ad annidarsi
nel biofilm e nell'acqua stagnante. Solo dopo una grave e prolungata mancanza di
igiene vi è una teorica probabilità che possa presentarsi il rischio della
Legionella. In realtà in tutte le attrezzature che producono aerosol, vi è un
potenziale rischio di diffondere questa patologia. In teoria potremmo contrarla
in piscina, ai centri commerciali dotati di aria condizionata, perfino
accostandoci al rubinetto di casa nostra. Negli studi odontoiatrici tutti i
protocolli gestionali, di sterilizzazione e pulizia invece sono sottoposti a
continue verifiche e ripetuti check up. Nulla di più sicuro, dunque".
di Serena Baronchelli