PAVIA. In consiglio, troppe situazioni irrisolte: e nell’opposizione è tutto un gran fermento
Creato il 26 novembre 2014 da Agipapress
PAVIA. Consiglio
comunale: troppe domande irrisolte, troppe interruzioni, troppe contraddizioni.
La sensazione che si percepisce al Mezzabarba è quella di essere davanti a una
maggioranza confusa e talvolta contraddittoria, mentre l’opposizione incontra
non poche difficoltà nel tentativo di far valere i suoi diritti.
Il consiglio comunale di lunedì sera si è aperto con un
pensiero sul 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle
donne. “Solo un piccolo uomo usa violenza sulle donne per sentirsi forte” ha
esclamato il presidente Antonio Sacchi.
Subito dopo, il caos. La prima questione ad essere sollevata è stata nuovamente
quella del palazzetto di via Porta, di recente teatro di un incendio doloso.
L’amministrazione comunale, sollecitata dal capogruppo Pd Davide Ottini e dal
capogruppo Lega Nord Matteo Mognaschi, si è ritrovata costretta a fornire
alcune delucidazioni in merito.
“L’assestamento di bilancio prevede cifre consistenti per i
servizi ecologici e in particolare per il palazzetto di via Porta – ha spiegato
il sindaco Massimo Depaoli – Ma la delibera deve ancora essere approvata.
Riteniamo, nel frattempo, che murare l’accesso sia una soluzione temporanea
alquanto efficace”.
Ottini presenta tre instant question inerenti la situazione
della scuola Massacra, le tempistiche dei lavori del Comitato del Quartiere Crosione e sulla
gestione della piscina Folperti.
L’eccesso di zelo della maggioranza
nell’interrogare l’amministrazione non è però stato salutato con simpatia
dall’opposizione.
Sbotta il capogruppo della Lista Civica Rodolfo Faldini: “Ve la cantate e ve la
suonate da soli” ha esclamato prima di lasciare l’aula. “Reputo scandaloso che
la maggioranza ponga delle domande alla giunta durante l’ora dedicata alle instant
questions – ha ribadito dopo essere tornato in aula –. Sono presente in
consiglio da parecchi anni e non ho mai visto nulla del genere. E’ stato messo
un bavaglio all’opposizione stasera. Se questa è una dichiarazione di guerra,
verrà accettata. Sfrutteremo tutti i mezzi a nostra disposizione”.
Si volta pagina ma purtroppo non si cambia il tono
Questa volta a sbottare
è il consigliere del Movimento 5 Stelle Giuseppe Polizzi.
"Balle elettorali è il riassunto del vostro percorso - commenta Polizzi- in campagna elettorale avete promesso che avreste sostituito il Consiglio di amministrazione di Asm con la figura dell'amministratore unico, ribadendo questa intenzione il 1 ottobre e il 23 ottobre. D’improvviso
compaiono tre ipotetici componenti del CdA, viene pubblicato un bando e
l’amministrazione comunale afferma che sussiste un impedimento statutario per
la figura dell’amministratore unico. Si vocifera che due poltrone andranno al centrosinistra
e una al centrodestra ma io non voglio credere a queste voci”.
“Secondo me tutte e tre le poltrone andranno al
centrosinistra – rincara la dose il capogruppo NCD Nicola Niutta – abbiamo
votato le linee programmatiche che sono un documento amministrativo.
All’interno si faceva espressamente riferimento alla figura dell’amministratore
unico. Non voglio credere che il sindaco non lo sapesse: ha sbagliato prima o
sta sbagliando ora?”.
“Lo statuto prevede un minimo di 3 componenti per il CdA – ha spiegato Depaoli
– l’obiettivo è l’amministratore unico ma per ora l’urgenza di rinnovare il CdA
per me è più forte. Dobbiamo arrivare ad avere un regolamento di controllo
delle società partecipate che attualmente non esiste”.
La vera occasione di scontro però doveva ancora arrivare.
Il presidente Sacchi decide di trasformare la instant question
di Polizzi sulle slot in un’interpellanza da discutere durante la prossima
seduta di consiglio. Il consigliere pentastellato, però, non ci sta e chiede
una sospensione della seduta.
“Il presidente del consiglio non deve essere solo
un vigile urbano – sottolinea a quel punto Vittorio Poma al rientro in aula –
ma interpretare il traffico. In particolar modo, non si devono mai osteggiare i
diritti dei singoli consiglieri, fra i quali c’è anche l’inalienabile diritto
alle instant question”.
Secondo lo statuto, in effetti, non starebbe al presidente
la decisione di trasformare una instant in un’interpellanza a meno che non sia
trascorsa l’ora stabilita.
Solidarietà a Polizzi dunque, anche da parte di
Antonio Bobbio Pallavicini, Rodolfo Faldini, Carmela La Nave e Matteo Mognaschi
che ha definito il momento come “una brutta pagina per il consiglio” e ha
aggiunto con durezza “Se Angela Gregorini ha paura di fornire le dovute
risposte, ricordi che non le ha ordinato il dottore di fare il vicesindaco”.
Duro anche Alessandro Cattaneo: “Legalità significa
rispetto delle regole di tutti. Le instant questions poste da Ottini ricordano
le marcature a uomo. Ma tutto ciò può durare lo spazio di un consiglio: poi la
politica prevale e i cittadini scoprono che questo metodo nasconde una certa
incertezza di fondo”.
A questo punto il capogruppo della lista civica Cittadini
per Depaoli Roberto Rizzardi chiede una nuova sospensione, immediatamente
seguita da una conferenza dei capigruppo per risolvere la questione. Poco dopo
le 23, finalmente, la decisione: Giuseppe Polizzi potrà porre le sue domande:
perché gli uffici comunali non hanno il contratto tra Cooperativa Mercato
Ipogeo e sala slot? L'assenza della comunicazione obbligatoria può portare
all'inadempimento da parte della Cooperativa e quindi alla risoluzione del
contratto? L'assenza della pubblica utilità può provocare la chiusura con la
sala slot?
“La nostra intenzione è sbattere letteralmente fuori dal
Mercato Ipogeo la sala slot – ha replicato la Angela Gregorini – stiamo cercando la
maniera più efficace per farlo. Non appena saremo in possesso dei dati, saremo
felici di comunicarglieli e di discuterne con lei”.
Non paghi di discussioni di ore, i consiglieri di
maggioranza e opposizione non trovano un accordo neanche sulla delibera
inerente all’assestamento di bilancio. Le tempistiche sembravano un po’
strette: il 18 novembre alle 18 si è incardinata la discussione
sull'assestamento del bilancio in Commissione. Entro il 20 novembre alle 9 i
consiglieri avrebbero dovuto presentare gli emendamenti.
“Come si fa in 24 ore ad entrare seriamente nel merito di una spesa di oltre
700.000 euro? - si è chiesto Polizzi – Un altro atto in spregio al
funzionamento democratico del Consiglio. Per questo abbandono l'aula: non mi
trovo nelle condizioni di lavorare seriamente”.
In segno di protesta, lasciano la sala consiliare anche gli
altri membri dell’opposizione.
A poco serve però: con 20 voti a favore, l’assestamento di
bilancio è approvato.
a cura di Serena Baronchelli
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