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PAVIA. La battaglia del M5S contro le sale slot e i dubbi del consigliere Polizzi su privacy e contratti - VIDEO

Creato il 20 novembre 2014 da Agipapress
PAVIA. La battaglia del M5S contro le sale slot e i dubbi del consigliere Polizzi su privacy e contratti - VIDEO PAVIA. Sale slot di proprietà del Comune di Pavia: il Movimento 5 Stelle ha dichiarato guerra aperta. Da un paio di mesi Giuseppe Polizzi, unico consigliere penta stellato in consiglio comunale, sta conducendo la battaglia contro la sala slot presente nel mercato Ipogeo di piazza della Vittoria, cercando da ultimo, di capire anche a  quanto ammontino le penali in caso di rottura del contratto stipulato fra la Cooperativa Mercato Ipogeo e i proprietari della stessa sala. In prima battuta la giunta Depaoli, nella persona del vicesindaco Angela Gregorini, prese tempo garantendo a Polizzi che avrebbe assunto le informazioni necessarie.
“Avevo formulato un’instant question sul tema – ricorda Polizzi – ma la Gregorini mi ha gentilmente chiesto di rinunciare a porre la domanda per darle il tempo di compiere le dovute verifiche. Per correttezza istituzionale ho rinunciato ma ho trasformato la mia domanda in una interpellanza. Al consiglio comunale successivo torno a porre la domanda ma il vicesindaco non risponde sull’ammontare delle penali. Quando in Comune è stata indetta una conferenza stampa per presentare l’ordinanza sulle limitazione orarie di apertura delle sale slot, ho riproposto la stessa domanda sentendomi dire che la giunta avrebbe comunicato le modalità operative solo a risultato raggiunto”.  A tutto questo, ha fatto seguito un ulteriore consiglio comunale durante il quale la richiesta di trasparenza sulle cifre è arrivata dagli stessi esponenti Pd; ma la questione non si è affatto risolta. “Il 15 ottobre ho richiesto di accedere agli atti – prosegue Polizzi - ho chiesto di avere copia del contratto di concessione che sussiste fra il Mercato Ipogeo ed il Comune di Pavia e copia del contratto di subconcessione fra loro. L’ufficio mi ha risposto in prima battuta inviandomi il contratto di concessione fra Comune di Pavia e Mercato Ipogeo ma non quello fra Mercato Ipogeo e sala slot, adducendo ragioni di privacy. Angela Gregorini ha successivamente sostenuto che questa tipologia di contratto non può essere visionata per ragioni di privacy. Nel frattempo ho letto con maggior attenzione il contratto di concessione e mi sono accorto che è espressamente precisato che il contratto di subconcessione deve ricalcare le motivazioni di quello di concessione”. “Il 10 novembre scorso ho formulato nuovamente una richiesta di accesso agli atti – racconta il consigliere Polizzi – per conoscere i requisiti economici e morali alla base di tale accordo”.
 

A questa richiesta, questa volta, gli uffici comunali gli comunicano di non essere in possesso dei contratti di subconcessione. E a questo punto il consigliere Polizzi si sente preso in giro. “Provengo da 10 anni di attività nel mondo del volontariato dove è necessario farsi valere per essere ascoltati – precisa con determinazione - perciò non ho intenzione di interrompere o smettere questa ricerca e verifica finché l’obiettivo non sarà raggiunto”.  Attualmente il consigliere è in possesso anche di un documento che indica tutti i luoghi comunali dove sono presenti sale slot ma niente altro. 

“Si potrebbe pensare a un inadempimento da parte della cooperativa che non ha fornito le necessarie motivazioni – riflette Polizzi -. Questi non sono contratti di locazione ad uso commerciale ma di concessione: deve pertanto sussistere un interesse pubblico, che in una sala slot non esiste, alla luce del dramma della ludopatia e del fatto che Pavia ha acquisito il triste primato di capitale del gioco d’azzardo”. “La sala slot non è solo un simbolo – ha concluso il consigliere M5S – ma l’espressione di una precisa volontà dei cittadini pavesi. Quindi che le macchinette si preparino a fare le valigie: non ci fermeremo finché non saranno state rimosse”.
articolo e foto a cura di Serena Baronchelli videoproduzione e postproduzione a cura di Miriam Agili

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