PAVIA. La lettera della Prefettura sul problema del traffico veicolare sull'argine apre scenari complessi.
Creato il 07 dicembre 2015 da Agipapress
PAVIA. “… si conviene sul fatto che le problematiche
riguardanti l’utilizzo dell’argine per il transito veicolare debbano essere
affrontate alla luce delle previsioni contenute nel Codice della Strada”.
Apre così la lettera inviata il 27 novembre scorso dalla
Prefettura di Pavia all’AIPO e per conoscenza al Comune di Pavia Settore Tutela
Ambientale e Servizio e all’Associazione politica Azione Democratica in merito
al traffico veicolare sull’argine di seconda categoria del Siccomario di Pavia.
E prosegue: “Tuttavia, a questo Ufficio interessa, in ragione
dei poteri attribuitigli dal T.U. 523/1904 e dal Regolamento di Polizia
Idraulica, sapere se gli interventi in parola sono compatibili con il
mantenimento dell’integrità dell’opera arginale e la perfetta conservazione
della stessa, proprio in virtù delle prescrizioni tecniche per la salvaguardia dell’opera
idraulica, rilasciate da codesto Ente in sede di concessione regionale. In caso
affermativo, si prega di voler predisporre la opportuna vigilanza sull’opera
idraulica in questione al fine di verificare il mantenimento dello status quo”.
Un testo che non brilla per chiarezza; ci sono alcuni che
avrebbero preferito toni più energici e una maggiore forza nell’imporre il
rispetto della legge; c’è invece chi l’ha definito diplomatico perché sembra voler far capire al Comune che
esiste una soluzione onorevole e senza conseguenze per uscire da un’empasse in
cui lo stesso Comune si è infilato da solo ma che rischia di coinvolgere AIPO e
Prefettura in particolare.
Una situazione scomoda determinata dalle scelte di
un assessore e di un sindaco che hanno preso decisioni senza però prima verificare che non
ci fossero impedimenti normativi nei confronti di un progetto che molto
probabilmente non si ferma nemmeno alla riduzione di via Milazzo a senso unico
di marcia ma che ambirebbe vedere pedonalizzato l’intero Borgo Basso, almeno
stando alle dichiarazioni d’intenti espresse dal sindaco stesso .
Situazione imbarazzante per tutti, dicevamo, in
particolare però per la Prefettura; infatti, nel caso in cui le opposizioni e
Azione Democratica decidessero di proseguire con una denuncia in Procura come
conseguenza all’esposto già presentato, e nulla lo vieterebbe a fronte di una
situazione di concreto pericolo per l’incolumità di chi transita, proprio la
Prefettura potrebbe trovarsi nella scomoda condizione di dover imporre la chiusura
della strada arginale in via precauzionale, in quanto la strada non è stata
prevsta per lo scorrimento del normale traffico veicolare ma solo per i mezzi
di soccorso e di manutenzione della struttura stessa. Chiuderla però da un lato
costituirebbe un precedente importante anche per la gestione di tutti gli altri
argini esistenti e dall’altro comporterebbe il riportare almeno una parte del
traffico attuale che transita sull’argine di nuovo su via Milazzo, ripristinando
la precedente viabilità.
Non è pensabile che la Prefettura possa accettare di
trovarsi messa alle strette dai capricci di un’amministrazione che non riesce a
vedere e a capire le ricadute delle proprie decisioni; ciò spiegherebbe quei
“toni diplomatici” percepiti da qualcuno come un modo per riportare alla
ragione l’amministrazione comunale.
Giovedì prossimo in consiglio comunale si tornerà a
parlare della situazione viabilistica del Borgo Basso, di via Milazzo e della
strada dell’argine a seguito della interpellanza della consigliera di opposizione
Melania Lanave (FI).
La richiesta della Lanave comprende informazioni in merito alla data finale della sperimentazione del senso unico, indicata inizialmente al 31 dicembre dall’assessore
alla mobilità.
Questa domanda riporta di nuovo però l’attenzione sulla lettera
della Prefettura: il sindaco e l’assessore
accoglieranno quel suggerimento nascosto fra le pieghe della lettera prefettizia e faranno marcia indietro, confermando almeno il termine della sperimentazione al 31
dicembre e annullando poi il tentativo di modifica della viabilità? oppure confermeranno quanto pubblicato dalla
stampa locale non più tardi di venerdì, quando lo stesso assessore alla
mobilità ha ribadito che la sperimentazione non è conclusa e che ci vorranno
altri mesi per avere dati utili al risultato finale?
E a quel punto, cosa decideranno di fare le opposizioni: procedere con una denuncia o fare marcia indietro e fermare la protesta?
(mpa)
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