PAVIA. La moschea non si farà. Il sindaco Depaoli: "L'area resta verde almeno fino a quando amministrerò io".

Creato il 16 gennaio 2015 da Agipapress
PAVIA. Fra tanti pareri discordanti, una sola certezza: non ci sarà una moschea a Pavia.
A garantirlo è stato il sindaco stesso Massimo Depaoli.
"La libertà di culto va garantita - ha annunciato -. Lo Stato italiano non si identifica con una sola religione ma ha dei valori che devono essere rispettati. L'azione della nostra giunta va nella direzione del dialogo interreligioso:  vogliamo promuovere un luogo in cui si superino l'ignoranza e il pregiudizio. A Pavia ci sono già due comunità islamiche, alle quali è giusto riconoscere la libertà di culto. Pavia Ovest è vincolata dal punto di vista del verde fino a 2019. Quell'area rimarrà verde fino a che amministrerò io".
Il progetto proposto dagli investitori del Qatar che prevedeva un luogo di culto situato a Pavia Ovest in grado di accogliere tremila fedeli, riceve dunque uno stop definitivo. 

il sindaco Depaoli

Le polemiche non si sono fatte attendere. 

Fausto Bazzani

Sin dalle prime battute del consiglio, alcuni rappresentanti di Forza Nuova e Lega Nord hanno esposto striscioni per manifestare il loro dissenso.
Fausto Bazzani, in particolare, si è provocatoriamente coperto il capo con una sciarpa, innervosendo il presidente Antonio Sacchi.
"Non si auspica la persecuzione dei musulmani - ha precisato il consigliere di opposizione Andrea Mitsiopolous - ma è bene che si sappia che se da una parte c'è chi difende l'Italia e gli Italiani, dall'altra c'è chi intende imporre la propria supremazia attraverso la religione. Noi siamo contrari alla costruzione di una moschea. È giusto che tutte le comunità abbiano a disposizione luoghi di culto, ma se una di queste comunità chiede la costruzione di una moschea finanziata con cifre esorbitanti, credo ci sia molto su cui riflettere". "L'accostamento fra moschea a Pavia e strage di Parigi è inevitabile - esordisce il capogruppo della lista civica Rodolfo Faldini - Manifesto la mia completa contrarietà alla costruzione di una moschea in città, come dovunque in Italia. Il tentativo di integrazione ha palesato molti limiti, soprattutto da chi nasce in Europa e non si sente Europeo". "Veramente si sente la necessità di edificare una moschea per impossibilità di professione di un culto? - si è chiesto Nicola Niutta, capogruppo NCD - Io credo che i luoghi per pregare ci siano, i loro diritti vengono già rispettati. Il progetto prevede una sorta di basilica di San Pietro, un'enormità per il territorio pavese. Nel programma di Depaoli era prevista una voce legata al consumo di suolo: mi chiedo come sia possibile che a un cittadino pavese non venga permesso di costruire un'amaca ma si conceda una moschea".
"La civiltà islamica è avvantaggiata rispetto alla nostra - ha commentato preoccupato il capogruppo Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini - L'Italia è l'Europa non sono minimamente in grado di reagire. Dobbiamo essere in grado di riconoscere i progetti attuabili da quelli che non lo sono. E' ora che il sindaco Depaoli esterni la sua posizione". 
Dello stesso parere anche Niccolò Fraschini: "A mio avviso, se al Comune non costa un Euro, non è possibile bloccare la costruzione di alcun edificio di culto, chiesa, sinagoga o moschea che sia. Detto questo, non si vede la necessità di una moschea in una città in cui ci sono pochissimi islamici e spero quindi che il problema non si ponga nemmeno. Pavia senza una moschea è più sicura"."Immagino che Ottini abbia ribadito quanto anticipato su Facebook e quindi mi trovo d'accordo con lui - ha infine ironizzato Alessandro Cattaneo - Il nostro Paese deve recuperare un'identità precisa. Il progetto di una moschea si discosta nettamente da questa idea. Non inseguite qualsiasi idea venga proposta in nome dell'integrazione, perché la comunità islamica stessa non è tutta unita rispetto a questo progetto". 

da sinistra in alto: Andrea Mitsiopolous,Rodolfo Faldini, Nicola Niutta, Antonio Bobbio Pallavicini
Niccolò Fraschini,Alessandro Cattaneo,Davide Ottini, Giuseppe Polizzi

Remi in barca tirati invece per Davide Ottini, che ha espresso il suo personale rammarico per l'accaduto. "Le mie parole forse sono state percepite per ciò  che non erano - ha dichiarato - il mio era un appello per la pace. Lo diceva papa Giovanni tanto tempo fa: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nell'amore. Invito tutti i Pavesi a ricordare che la pace è un bene che trascinde il tempo e lo spazio. Costruire la moschea rientra in questo percorso? Io sono un uomo che ama il confronto e mi ferisce che qualcuno lo abbia messo in dubbio in questi giorni. Mi spiace se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole, chiedo scusa a tutti".
E smentisce eventuali pressioni dei vertici Pd: "Non c'è stata nessuna censura: ho tolto il post perché mi sono accorto che era sbagliato. Sono sempre stato amico della comunità musulmana, in quanto sinceramente animata da un desiderio di integrazione". 
L'unica voce favorevole è stata quella del consigliere M5S Giuseppe Polizzi. "Nel rispetto delle regole esistenti, non siamo pregiudizialmente contro la costruzione di una moschea - ha dichiarato - Instauriamo un dialogo con la comunità islamica e con le altre confessioni che chiedono spazi di culto e ragioniamo insieme su un progetto di riqualificazione di un'area dismessa, da destinare ai luoghi di culto per tutte le confessioni presenti in città. Si proceda con il tavolo interreligioso auspicato, ma poniamoci come obiettivo la creazione di un centro interreligioso, che sia luogo fisico non solo di preghiera, ma anche di confronto e scambio culturale. Qualcuno obietterà che questo significa pensare in grande. E allora dico: pensiamo in grande".
a cura di Serena Baronchelli

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :