PAVIA. La mostra che ricorda la storia della Fivre-Marelli al Museo della Tecnica Elettrica

PAVIA. La maggiore industria elettronica pavese, la Società Magneti Marelli  che con i marchi FIVRE, Marelli Autotronica e Magneti Marelli, in 70 anni di vita ha dominato il mercato nazionale delle valvole per radio e poi i mercati globali contribuendo allo sviluppo dell’elettronica per l’auto fino ai primi anni del Duemila, a questa azienda, alla sua storia e al tessuto sociale e urbano in cui visse a Pavia è dedicata una mostra che, dall’8 maggio fino al 30 luglio prossimo, è ospitata nel Museo della Tecnica Elettrica di Pavia via Ferrata, 6 (zona Cravino).
L’ingresso è libero e gli orari sono dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.  E’ stata curata dall’ingegner Rino Rocchelli ex dirigente della Magneti Marelli e dal professor Antonio Savini direttore del Museo della Tecnica Elettrica, e allestita dall’architetto Enrico Valeriani; ha ricevuto il patrocinio del Comune di Pavia e sponsorizzata da Magneti Marelli SpA che ha messo a disposizione materiale proveniente dal proprio Archivio Storico da cui sono stati tratti reperti storici, copie di documenti e fotografie utilizzate per integrare e completare il percorso espositivo.  Il sostegno di Magneti Marelli s’inserisce nell’ottica di valorizzazione e divulgazione del proprio patrimonio storico industriale attraverso l’attività dell’Archivio Storico Magneti Marelli E proprio la Società Magneti Marelli, nata con Ercole Marelli nel 1891, inizia a vivere nel 1919 con 7 milioni di lire come capitale iniziale, e nel 1932 associata a FIAT, si lancia nel mercato delle radio; il marchio FIVRE, nato da questa fusione, produce così valvole italiane non solo per apparecchi Radiomarelli ma anche per le radioriceventi che il regime voleva diffondere come strumento di propaganda.
Nel 1935 la FIVRE produceva 600mila valvole all'anno e nel 1936 ne produceva 80mila al mese E nel dopoguerra, seguendo le novità del mondo dell’elettronica e il diffondersi della televisione sempre di marchio FIVRE Radiomarelli, l’azienda nel decennio 1950-1960 produce il cinescopio in bianco e nero. E’ però soprattutto la tecnologia dello “stato solido” che ha rivoluzionato la produzione dei componenti elettronici con l’invenzione del transistor e successivamente dei circuiti integrati e del microprocessore. Magneti Marelli, dopo aver fatto esperimenti sul fronte dell’innovazione con i primi transistori e con circuiti elettronici per applicazioni varie, é tornata alla vocazione iniziale legata all’industria automobilistica e, con i marchi Marelli Autronica e poi Magneti Marelli, si é inserita tra i protagonisti mondiali dello sviluppo delle nuove tecnologie elettroniche per l’auto producendo centraline per l’accensione e il controllo dei motori. Alla fine del ‘900 però, seguendo strategie aziendali di razionalizzazione e ottimizzazione della produzione, la scelta della proprietà è stata quella di spostare altrove lo stabilimento di Pavia. L’aspetto interessante della mostra è proprio l’intrecciarsi della crescita dell’azienda con lo sviluppo tecnologico e dei mercati ma anche il rapporto stretto con la città di Pavia che per 70 anni ha avuto il privilegio di potersi presentare al mondo con un marchio di grande livello qualitativo, di poter mostrare le proprie capacità tecniche e di poter garantire un lavoro a maestranze, principalmente femminili che nei momenti di massimo sviluppo, sono arrivate ben oltre il migliaio di unità
CHI E’ MAGNETI MARELLI. Magneti Marelliprogetta e produce sistemi e componenti avanzati per l’industria dell’auto. Con 89 unità produttive, 12 centri R&D e 26 centri applicativi in 19 paesi, oltre 38.000 addetti e un fatturato di 6,5 miliardi di Euro nel 2014, il gruppo fornisce tutti i maggiori car makers in Europa, Nord e Sud America e Far East. Le aree di business comprendono Sistemi Elettronici, Illuminazione, Controllo Motore, Sistemi Sospensioni e Ammortizzatori, Sistemi di Scarico, Aftermarket Parts & Services, Plastic Components and Modules, Motorsport. Magneti Marelli fa parte di FCA.
(mpa)