PAVIA. La mozione di Faldini sui minori stranieri non accompagnati

Creato il 26 ottobre 2014 da Agipapress
PAVIA. Qui di seguito pubblichiamo il testo della mozione in merito alla problematica dei "minori stranieri non accompagnati" presentata dal consigliere capogruppo della Lista Civica "Pavia con Cattaneo" Rodolfo Faldini che sarà portata al prossimo consiglio comunale, e con cui si chiede alla giunta di impegnarsi a svolgere un’opera di raccordo con ANCI, Prefettura, Questura e Governo interessando i parlamentari pavesi affinché si possa trovare una soluzione rendendo di fatto più agevole l’operato dei Comuni.
(Qui l'articolo
Premesso che:
- Dall’estate del corrente anno sono cresciuti esponenzialmente sul territorio nazionale e cittadino gli arrivi di “minori stranieri non accompagnati”
- la vigente normativa nazionale vieta l’espulsione, prevede accoglienza, assistenza sanitaria, obbligo scolastico ed il ricovero dei minori in strutture statali, comunali o in comunità, garantendo vitto e alloggio
- la spesa giornaliera sostenuta dal Comune di Pavia per ospitare ciascun minore presso le Comunità è di circa 100 euro al giorno
- metà di questi minori è ospitata presso il Villaggio San Francesco, l’altra metà presso le Comunità
- nel corso delle ultime settimane la Giunta ha affrontato tale problematica e nel corso di alcune riunioni alla presenza degli assessori alla partita è stato accertato che i minori sono prevalentemente tutti identificati e se ne conosce la provenienza.
- Il maggior numero di loro, su un totale di 51 alla data del 21 u.s. proviene dalla città di Assiut situata nella Repubblica di Egitto.
- Alcuni giorni orsono il Console della Repubblica Egiziana ha incontrato i consiglieri comunali componenti la Commissione III e nel corso di tale riunione sono emersi numerosi dettagli e particolari in ordine a tale migrazione che possiede tutti i caratteri di un’odissea.
- A distanza di qualche giorno da questa visita sono arrivati in città altri minori, di cui 3 di nazionalità egiziana.
Considerato che:
- Le Linee guida sui minori stranieri non accompagnati, diramate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono aggiornate al 30 novembre 2013 contemplano la normativa statale e comunitaria riferita al caso in esame ed elencano le attività da compiere, e sottolineano che l’art. 20 c. 12 del D.L. 95/2012, convertito con modificazioni nella L. 135/2012, ha previsto che il Comitato per i minori stranieri ha cessato le proprie funzioni e le attività da esso svolte sono state trasferite alla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione e che le competenze della Direzione Generale sono numerose, si va dal Censimento alle Indagini familiari, al Rimpatrio volontario assistito fino all’uscita del minore straniero non accompagnato dalla competenza della Direzione Generale; - Alla luce del Decreto del 7 agosto 2014 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali che conferma per il 2014 in misura di € 20 al giorno per minore straniero non accompagnato il contributo riconosciuto all’ente locale che ha erogato per singolo semestre almeno 10 giornate di accoglienza e che il contributo è erogato, su presentazione di apposito rendiconto dell’ente locale, semestralmente in via posticipata dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione presso il Ministero in questione; - Visti gli accordi tra Italia ed Egitto stipulati nel corso del Terzo Vertice Bilaterale tenutosi a Roma il 19 maggio 2010  ed in particolare alla Dichiarazione Congiunta sul Miglioramento della Cooperazione Bilaterale in Materia di Minori non accompagnati sottoscritta dal Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini (su delega del Ministro del Lavoro Sacconi) e dal Ministro degli Affari Esteri, Ahmed Aboul Gheit; - Fra le attività del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale la Cooperazione allo sviluppo rappresenta una componente fondamentale della presenza italiana in Egitto e che, come reso noto dallo stesso Ministero, anche grazie agli aiuti concreti concessi al Paese nella particolare congiuntura che ha connotato il periodo post rivoluzione e la fase transitoria, l’Italia ha ulteriormente confermato il suo ruolo di partner strategico dell’Egitto, sviluppando al contempo un’esperienza di cooperazione giudicata dagli egiziani un modello da replicare considerando che esistono piani di sviluppo nazionale che attraverso azioni mirate favoriscono e promuovo, tra l’altro, opportunità di impiego soprattutto per i giovani; - Esiste un livello di cooperazione italiana decentrata nel quale gli attori coinvolti sono Regioni, Province, Comuni ed è intesa quale attività di cooperazione realizzata dalle Autonomie locali italiane (Regioni, Province, Comuni), in partenariato con enti omologhi di paesi in via di sviluppo (partenariato territoriale, transfrontaliero, di prossimità ecc.) con il coinvolgimento della società civile dei rispettivi territori; - Vista la Delibera n. 56 del 2 agosto 2013 pubblicata sulla G.U. n. 51 del 3/3/2014 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica riguardante il Nuovo regolamento per le agevolazioni in favore di imprese miste operanti in paesi in via di sviluppo (legge n. 49/1987 articolo 7) e che numerose imprese italiane agiscono sul territorio egiziano e grande importanza riveste il loro lavoro come ben descritto dal Ministero degli affari esteri nella piattaforma info Mercati Esteri – Egitto a cura della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese e dell’Ambasciata d’Italia in Egitto con la collaborazione dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’estero (780 imprese da fonte Camera di Commercio italiana in Egitto);
Precisato che:
- l'Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea è l’italiana Federica Mogherini (coordinatrice del portafoglio) e che sotto la spinta italiana è stato nominato un commissario ad hoc di fronte alla "sfida urgente" dei flussi migratori; - Ad oggi il numero dei “minori stranieri non accompagnati” la cui assistenza è a carico del nostro Comune è molto alto (potenzialmente circa 700.000 euro l’anno) e che il costo per l’accoglienza di ciascuno è stimato come sopra citato e che le risorse economiche sono già state stanziate a bilancio quando il numero di presenze era di molto inferiore a quello attuale - Gli assessori comunali interessati hanno rilasciato interviste alla stampa manifestando la loro preoccupazione manifestando l’oggettiva saturazione dell’ospitalità per le palesi difficoltà che tale fenomeno provoca all’organizzazione civile ed economica del Comune di Pavia
IMPEGNA LA GIUNTA
- ad occuparsi della situazione con maggiore intraprendenza evitando di subire supinamente quanto le attuali norme impongono uscendo dalla logica emergenziale e quindi sollecitando Governo e Parlamento a recuperare risorse o ad intervenire sul piano normativo nel rispetto delle norme internazionali (Convenzione Onu sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176); - ad istituire nel più breve tempo possibile un tavolo di confronto a stretta cadenza periodica con la Prefettura e le Forze di Polizia per coordinare e meglio gestire il flusso e l’accoglienza sul territorio cittadino dei “minori stranieri non accompagnati”, coinvolgendo nel contempo i parlamentari pavesi perché vigilino e seguano insieme alla città ed alle sue istituzioni la vicenda, intervenendo nelle sedi opportune per trovare soluzioni alla criticità vissute da Pavia e non solo; - a richiedere ad ANCI di occuparsi di tale problematica, convocando alla presenza dei rappresentanti le città aderenti, la, o le commissioni nazionali competenti per affrontare con esponenti del Governo l’emergenza “minori stranieri non accompagnati”; - richiedere la continuità ed il potenziamento del finanziamento da parte del fondo nazionale per l'accoglienza dei “minori stranieri non accompagnati perché il problema non gravi in maniera così preponderante sui bilanci dei comuni;  - ad incentivare il coinvolgimento attivo delle comunità di provenienza nell'accoglienza e nell'integrazione dei minori stranieri non accompagnati, sviluppando l'affido familiare come alternativa alla comunità; - a porre in essere tutte le opportune iniziative volte alla creazione, d'intesa con gli organismi competenti ed in collaborazione con le ONG (organizzazioni non governative) accreditate, di percorsi di emigrazione assistiti per quei minori non accompagnati che transitano attraverso l'Italia manifestando l'intenzione di raggiungere altri paesi europei dove hanno residenza loro familiari, al fine di porre in essere gli opportuni controlli che in tal senso eviterebbero a questi minori viaggi rischiosissimi e l'incertezza del futuro;   - a segnalare al Governo nazionale in particolare durante questo semestre di presidenza italiano dell'Unione Europea, la possibilità di trasferimento dei minori presso parenti (non solo genitori) residenti in altri Paesi;  - a prevedere, per quanto di competenza, misure stringenti di controllo e di accelerazione delle operazioni di prima identificazione dei minori stranieri non accompagnati, al fine di impedire che tali minori, resi «invisibili», finiscano nelle mani della criminalità organizzata o nella tratta di esseri umani; - A sollecitare il Governo Nazionale a potenziare, a mirare ed a indirizzare con maggior efficacia i frutti degli accordi italo-egiziani citati in premessa, stipulati il 19 maggio del 2010, che fanno riferimento alla necessità di controllare i flussi migratori ed in particolare alla necessità di scoraggiare la migrazione di minori non accompagnati concordando di fornire formazione scolastica e professionale e corsi di lingua italiana in quelle zone rurali in cui il flusso migratorio verso l’Italia è maggiore, promuovendo l’occupazione giovanile attivando una rete con aziende ed imprenditori italiani ed egiziani;  - A studiare come favorire rimpatri assistiti previo assenso del minore a fronte di condizioni che, in intesa con le autorità egiziane e quelle italiane, garantiscano reinserimento e la incolumità dei minori e dei familiari residenti in Egitto.

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