“Ancora una volta mi si chiede di tornare alla memoria di Teresio Olivelli. Tento quindi di riaprirla per rintracciare segni e tracce logorate dall’andare della mia lunghissima esistenza. Quanto mi resta a mente non è molto di più di quello che finora di Olivelli ho testimoniato: Flossenbuerg: siamo selezionati in tre gruppi marchiati con i numeri 1 – 2 – 3 sul nostro petto nudo. Il mio destino è Hersbruck.
Ci raccolgono davanti a uno dei famigerati vagoni bestiame. Un ufficiale delle SS ci conta e controlla i nostri numeri cuciti sulla nostra casacca zebrata. Ad un certo punto costui comincia a latrarci nuovi ordini incomprensibili. Capisco solo Achtung e dolmestcher (Attenzione! E interprete). Ci sta presentando Teresio Olivelli come nostro futuro traduttore. E' la prima volta che conosco, dal basso all’alto, Teresio Olivelli, questo giovane dagli occhi enormi. Lo perderò di vista per diverse settimane. Lo rivedrò solo quando diventerà Block schreiber del block 14, la baracca che contiene il transport arrivato da Bolzano. Questa baracca “conteneva” circa 450 “numeri” di diversa origine. Il nuovo capo baracca è dunque Olivelli il quale (qui sta l’assurdità) non è l’atteso solito kapo feroce e spietato. Posso dire che viene ad essere per tutti una sorpresa inaudita, una speranza cieca che conquista tutti e ciascuno.
“Faccio per tornare al revier quando sento chiamare il mio nome: è una povera figura macilenta, scheletrica con due grandi occhi immensamente buoni, è Olivelli- Olivelli?! Sei tu?! Non sapevo più niente di te.Che cosa è successo? Ti credevo imboscato coi capi! Olivelli? Come stai Olivelli? Cosa fai?” "Lo vedi da te!Scavo inutilmente in questo maledetto fango inutile” "Olivelli, amico! Come sei ridotto! Ed io che ti facevo imboscato in qualche ufficio assieme ai verdi del lager!” “No, no, dovresti saperlo… io non sono stato creato per la ragione di essere di questo posto ma anche tu non mi sembri una bellezza!” Arriva il suo kapo urlando a scaricargli una terribile gommata sulla schiena. “Ciao Olivelli…” “Addio…Bocchetta!” Neanche Olivelli, amato da tutti e che, per il suo tedesco, è il più dotato… neanche Olivelli sembra farcela! Solo chi cessa di essere uomo può restare in questa bolgia maledetta”.