PAVIA. La vertenza Meridional-Policlinico arrivata al tavolo con il Prefetto

Creato il 27 gennaio 2015 da Agipapress

Rocco Lamanna

PAVIA. Il Prefetto di Pavia Peg Strano Materia e la Confederazione Unitaria di Base seduti a un tavolo per il futuro della Meridional.  E’ accaduto in queste ore: dopo la mancata corresponsione dello stipendio di dicembre agli operai della ditta Meridional titolare dell'appalto pulizie del Policlinico San Matteo, dovuta a presunte mancanze del Policlinico stesso, l'Ospedale ha deciso di interrompere la collaborazione ormai quinquennale con la società. Non vi è ancora un nome ufficiale per la società che prenderà il posto della Meridional Service, e che sarà il risultato di una negoziazione fra le prime tre classificate della gara d'appalto.  
Video intervista a Rocco Lamanna
Attraverso una lettera inviata al CUB di Pavia, la ditta fa sapere che il Policlinico non avrebbe provveduto neanche al pagamento dello stipendio del mese di ottobre 2014.  A ciò si sommerebbero ulteriori arretrati, ai quali la società è riuscita finora a fare fronte autonomamente.  Il 21 gennaio la CUB ha avviato lo stato di agitazione, chiedendo un incontro come tentativo di conciliazione come da legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali.
Come se non bastasse,  alcuni disservizi si starebbero verificando da alcuni mesi, in particolare da quando sono stati aperti i nuovi padiglioni del Dea. L'aumento di estensione della struttura, infatti, non ha comportato un aumento di stipendio per i lavoratori,  costretti a provvedere alla pulizia di uno stabilimento molto più grande e definito "ad alto rischio" nello stesso numero di ore e con lo stesso stipendio.
"Ci aspettiamo che il prefetto intervenga - sottolinea il segretario provinciale Cub Rocco Lamanna - I 200 lavoratori coinvolti fanno affidamento sulle poche centinaia di euro che percepiscono alla fine del mese". Se non si verificasse, si potrebbe arrivare a dichiarare lo sciopero.
"Tutto ciò va ben oltre il comunemente definito 'rischio di impresa' - si legge nella lettera - che è un rischio che gli operai della società sono chiamati a correre quotidianamente".
La CUB, nata nel 1992 per iniziativa di alcuni lavoratori critici nei confronti di Cgil,  Cisl e Uil, non è in alcun modo disposta ad accettare eventuali tagli, a fronte dell'aumento di appalto del servizio da 12 a 16 milioni di euro.  "La situazione deve sbloccarsi entro le prossime ore - dichiara determinato Lamanna - 50 lavoratori sono impiegati full time con uno stipendio di circa 1000 euro, gli altri sono retribuiti a ore, per un massimo di 600 euro mensili. Urge dare risposte a queste persone".
servizio a cura di Serena Baronchelli
video e postproduzione di Miriam Agili