PAVIA. Lo striscione del Borgo: "I Bursàn i fan pagura".

Creato il 31 luglio 2015 da Agipapress
PAVIA. Ieri sera la definitiva decisione del Comune di matenere il senso unico in via Milazzo, oggi la affissione di uno striscione sul ristorante "Rosso Pomodoro" in via Milazzo.
Il tempo di uno scatto e di una ripresa video e lo striscione è stato rimosso e posizionato lungo la riva per non essere strappato a causa del vento, e dove resterà.
"I Bursàn i fan pagura" recita la scritta che compare e che significa "I borghigiani fanno paura".
La situazione in borgo sta in realtà diventando piuttosto tesa e anche se non sono molti ad accettare l'idea di "metterci la faccia", dietro le quinte le proteste stanno montando per tanti motivi, a partire dalla sensazione diffusa di essere considerati niente altro che dei "contribuenti vessati" e non "cittadini ascoltati", quando pongono in evidenza esigenze normali quali una viabilità ad accesso libero, come era prima, e necessità di salvaguardia soprattutto per le ormai poche attività lavorative e imprenditoriai presenti nella via Milazzo.
Ma c'è anche molta rabbia sempre meno trattenuta quando si parla di norme viabilistiche imposte ma non rispettate.
Tra queste ragioni di protesta, il problema parcheggi; oltre agli stalli gialli realizzati dal Comune, c'è evidentemente chi non trovando un luogo per parcheggiare, preferisce risolvere alla bell'e meglio fermando l'auto davanti a casa senza cercare  un posto più lontano.
Lo documenta questa foto inviata via whasapp da un residente a questa redazione: (abbiamo ovviamente reso irriconoscibile la targa) mette in evidenza come o gli stalli così riorganizzati in effetti non servano a nulla e non sono migliorativi della sosta come si sarebbe invece voluto da parte dell'amministrazione, o i cittadini cercano comunque la soluzione più comoda e più breve.
E d'altronde, la storia lo insegna: se i camminamenti prima e le strade dopo sono nati seguendo un certo percorso, questo è accaduto solo perché quei percorsi scelti rispondevano alle necessità di chi transitava e alla comodità e celerità che potevano garantire a chi le doveva usare.
(mpa)

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