PAVIA. All'indomani della seconda autoconvocazione del Centrodestra pavese fioccano le perplessità. L'incontro di sabato scorso, voluto dai consiglieri Antonio Bobbio Pallavicini e Nicola Niutta, ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, ma le modalità non sono state condivise da tutti gli attori della scena politica di Centrodestra.
Alcuni partiti, in particolare la Lega Nord, rivendicano a gran voce la propria identità e autonomia. "Come Lega eravamo impegnati nel pubblicizzare l'iniziativa di Bologna del giorno dopo - spiega Matteo Mognaschi -. Ci tengo però a sottolineare che il Centrodestra è una cosa, la Lega è un'altra. Ci siamo impegnati al fianco del Centrodestra durante tutte le tornate amministrative, ma la Lega ha una sua identità. Mi fa piacere se il Centrodestra, inteso come Forza Italia e altre sigle vicine, si sta riorganizzando, ma noi siamo la Lega e dobbiamo saperci muovere autonomamente. Alle prossime elezioni manca ancora parecchio tempo, avremo modo di discutere di alleanze e programmi. Dobbiamo riorganizzarci e ripartire dopo la sconfitta, investendo su volti nuovi. Le iniziative congiunte in genere si organizzano in periodo di campagna elettorale. Mi sono comunque complimentato con Bobbio e Niutta per l'ottimo risultato ottenuto".
La più curiosa assenza della mattinata di sabato è stata quella della lista Civica a sostegno di Alessandro Cattaneo, che al contrario ha presenziato.
"A giugno ho partecipato alla prima autoconvocazione - ricorda il capogruppo Rodolfo Faldini, assente per un preannunciato impegno personale -. Sabato scorso non vi è stato alcun fraintendimento o ritrosia nel partecipare. Voglio però sottolineare che, anche se per ottenere risultati concreti è necessario lavorare insieme, queste convocazioni, affinché possano scaldare gli animi, debbano essere affidate a una cabina di regia allargata. Non è giusto che qualcuno si metta la maglia rosa e preceda gli altri nel gruppo. Auspico che sia possibile costruire un grande raggruppamento che comprenda tutte le anime".
Anche la formula dell'autoconvocazione sembra aver destato qualche perplessità.
"Ogni dibattito costruttivo all'interno del Centrodestra è costruttivo - ammette Alessandro Cattaneo, che precisa di parlare da dirigente nazionale di Forza Italia e non per la lista civica -. Preferirei però più conferenze stampa per parlare delle mancanze di Depaoli, piuttosto che continui incontri per parlare di noi stessi e guardarci l'ombelico. Trovo anche che la modalità dell'autoconvocazione sia alquanto singolare: i lunghi viaggi iniziano con momenti di brainstorming, come quello che a breve organizzeremo con i dirigenti regionali e nazionali di Forza Italia, poi si mette ordine. Credo che i cittadini chiedano alla minoranza un'opposizione un po' più forte. Ho preso querele in virtù di mie posizioni precise e nette, ma rifarei tutto perché credo sia doveroso nei confronti del cittadino".
di Serena Baronchelli