Alla notizia del viaggio dell’assessore alla cultura Giacomo Galazzo a Roma per discutere con il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini del futuro dei teatri di tradizione, la replica di Fraschini non si è fatta attendere.
In Italia vige, a suo avviso, uno statalismo culturale preoccupante.
E lo ha espresso anche sui social innescando un acceso scambio di post. Mantenendo quella distanza da entrambi i poli dichiarata dalla sua uscita dall’alleanza con l’ex sindaco Cattaneo, dichiarandosi da un lato contro la politica del centrosinistra ma dall’altro collocandosi nell’area del centrodestra.
Ma a parte queste geografie politiche, Fraschini spinge l’acceleratore su una visione privatistica dei teatri che porta a riflettere su quello che potrebbe il futuro di alcune “espressioni” della cultura teatrale ancora presenti sul nostro territorio.
“Oggi non possiamo più permetterci i teatri di tradizione – esordisce -. In Europa gli esempi non mancano: molti teatri minori sono stati salvati con un apporto sia pubblico che privato. Non capisco perché in Italia non si possa perseguire questa strada. Dario Franceschini non è certo un renziano: riconosce ancora allo Stato il monopolio assoluto della tutela della Cultura”.
Teatro Fraschini
Il binomio cultura-politica, insomma, andrebbe estirpato alla radice. “In questo modo si dà alla politica un ruolo che non le compete – si lamenta Fraschini - La cultura non è un patrimonio esclusivo, ma comune. Gli enti privati non solo possono ma devono contribuire a mantenerlo vivo. Per questo – spiega Fraschini - occorre creare una partnership che funzioni. Non pretendo che i teatri vengano completamente privatizzati ma che i privati partecipino. Il Pd reputa rischioso aprire ai privati ma non mi ha ancora spiegato qual è l’alternativa”.Ma allora che strada seguire per contrapporsi allo “statalismo culturale”? Il sindaco di Mortara Marco Facchinotti si è battuto per anni per salvare il teatro cittadino così come le amministrazioni che si sono succedute a Broni, prima della Lega, poi del centrosinistra si sono sempre impegnate per il rilancio del Carbonetti, senza dimentica le realtà di Voghera e Stradella.
Teatro Comunale a Mortara
Qual è, allora, la ricetta secondo Fraschini? “Cercare di parlare con le Fondazioni che già esistono – replica dopo un attimo di indugio -. Le istituzioni bancarie dovrebbero portare il loro contributo a strutture come i teatri che suscitano l’interesse popolare. Potrebbe essere utile anche dal punto di vista del ritorno di immagine della banca. Pure le imprese del territorio e le aziende vinicole rivestirebbero un ruolo centrale”.“Purtroppo esiste un rifiuto al fatto che il privato possa avere un lucro dalla cultura – conclude Fraschini – non a caso molte iniziative culturali vengono chiuse per mancanze di fondi. I soldi del contribuente vengono destinati ad ambiti che non dovrebbero competere ai contribuenti. Il loro denaro viene trattato come se fosse pubblico, ma non lo è”.
a cura di Serena Baronchelli