Quindi come vi rapportate con la sinistra a Pavia?
“L’attuale sinistra sta riportando anche a Pavia una concezione comunista e interventista all’interno della cosa pubblica –risponde il consigliere - Invece di aprirsi al privato, come le disposizioni attuali governative prevedono, si tende ad aumentare il numero delle società partecipate. Renzi sta cercando di passare da 8.000 a 1.000, a Pavia si vorrebbe addirittura aumentarle”.
“Questa giunta potrebbe arrivare alla fine del mandato perché il sindaco non ha il polso della situazione – commenta il consigliere Ncd - a comandare sono altri elementi che gli girano attorno. Purtroppo per lui si è esposto poche volte ed è sempre stato smentito dalla sua maggioranza: pensiamo al Pgt e al numero di assessori”.
Le presunte spaccature che hanno recentemente colpito il partito a livello nazionale sono invece voci destinate a soccombere dinanzi ai fatti, almeno secondo il consigliere pavese.
“Tutti se ne dimenticano – esordisce - ma le larghe intese non sono state volute da Angelino Alfano, bensì da Silvio Berlusconi, che si è poi voluto allontanare per un suo problema personale. A me non piace Matteo Renzi e sono l’ultimo che si accosterebbe a una mentalità di sinistra ma comprendo che in quel momento ci fosse la necessità di tenere in piedi un Governo che non sembrava poter percorrere altre strade. Presto avverrà una presa di coscienza generale: siamo di fronte a un governo politico e non di larghe intese”.
a cura di Serena Baronchelli