PAVIA. Nuove norme per il riconoscimento della residenze agli invisibili.
Creato il 18 luglio 2014 da Agipapress
PAVIA. “I senza fissa dimora da oggi avranno la residenza in
via Pavia” con queste parole Alice Moggi, assessore alle politiche sociali, ha
annunciato in aula consiliare la nuova normativa che vedrà Pavia in prima linea
in un progetto che vuole restituire la dignità agli ultimi della città, rendendoli meno invisibili. Grazie ad un
lavoro congiunto realizzato dall'amministrazione comunale, con l'assessorato
alle politiche sociali, dagli Avvocati di Strada, e con il supporto di diverse
associazioni del terzo settore, le persone che per tanti motivi (separazione,
sfratto, povertà) gravitano in città senza avere una residenza anagrafica
potranno riacquistare alcuni diritti fondamentali.
“Purtroppo chi non ha una fissa dimora – spiega Alice Moggi – non può ottenere la carta d'identità, il
rinnovo della patente, non può lavorare o rivolgersi ai servizi sociali ma
soprattutto non può godere del diritto alla salute secondo l'articolo 32 della Costituzione
che prevede che le prestazioni sanitarie siano erogate in base alla
residenzialità degli utenti; ne consegue – prosegue l'assessore – che chi non
ha la residenza non può avere un medico di base”.
Per ovviare a queste problematiche che da anni sono a carico
del terzo settore e delle tante associazioni che gravitano su Pavia,
l'amministrazione ha deciso di progettare
un percorso differente.
“Siamo partiti da una nuova concezione del welfare –
prosegue l'assessore Moggi – con una condivisione
degli obiettivi, delle responsabilità e delle metodologie di lavoro tra gli
enti pubblici e il terzo settore. In
sostanza l'iter da seguire prevede che
la persona in difficoltà, all'atto
della richiesta di aiuto faccia presente di essere privo di residenza e di
domicilio – analizza l'assessore – in questo modo verrà iscritto all'anagrafe
temporanea e nel frattempo dovrà prendere contatti con il settore delle
politiche sociali che individuerà un assistente sociale a cui affidare il caso
specifico. Il soggetto richiedente verrà iscritto all'anagrafe a decorrere
dalla data di presentazione della domanda e gli verrà data la residenza in una
via di fatto non esistente, ma che gli permetterà di accedere a diverse
certificazioni legate allo status di residente”.
Sono già una settantina gli invisibili presi in carico dagli
Avvocati di Strada, un'associazione nazionale che ha nella sede di Pavia un
punto di riferimento per coloro che si trovano in una situazione di disagio. “Sono
rifugiati politici, immigrati, ma anche uomini separati, disoccupati italiani –
analizza Marina Finella fondatrice dello sportello pavese – la crisi purtroppo
ha delineato una nuova categoria di senza fissa dimora, sono nostri vicini di
casa che dopo un passato dignitoso si trovano oggi in strada, mangiano alla
mensa del povero, dormono nei dormitori o in macchina e perdono ogni diritto.
Il nostro impegno nell'ottica della nuova normativa è quello di restituire
dignità a queste persone”.
Un impegno che, attraverso una rete stabile tra le risorse
del terzo settore e
dell'amministrazione, può rispondere al meglio ai bisogni delle persone.
(testo e foto a cura di Federica Bosco)
Potrebbero interessarti anche :